Oggi, 16 dicembre, La Squadra Volante della Questura di Latina ha tratto in arresto, per i reati di “minaccia e resistenza aggravate a P.U. e tentata estorsione aggravata”, un cittadino tunisino di anni 33, pluripregiudicato e tossicodipendente.
Verso le ore 12.15, a seguito di segnalazione al 113, personale dipendente in servizio di Volante, si recava in Via Romagnoli, nei pressi del parcheggio prospiciente il McDonald’s, ove era stata segnalata la presenza di un uomo, di carnagione scura, alto e con vari tatuaggi, il quale, con in mano una pistola, stava palesemente minacciando una persona. Nel sopraggiungere immediatamente sul posto i poliziotti operanti venivano avvicinati da un uomo il quale riferiva loro di essere la vittima delle gravi minacce e che l’autore, alla vista della Polizia si era dato a precipitosa fuga, nel tentativo di far perdere le proprie tracce. Immediatamente i poliziotti, dividendosi, operavano una manovra di accerchiamento dell’area interessata alle ricerche e pochi istanti dopo, riuscivano ad individuare il sospetto, sorprendendolo nel mentre tentava di scavalcare la recinzione posta ad ultimo ostacolo verso la propria fuga. Vistosi ormai perduto l’uomo, privo di qualsiasi scrupolo, estraeva dalla cintola dei pantaloni una grossa pistola, del tipo semiautomatica, puntandola contro gli agenti che lo avevano raggiunto. L’immediata e fulminea reazione dei poliziotti i quali riuscivano, con abilità e perizia, a disarmarlo e bloccarlo, risultava determinante per evitare che la vicenda potesse degenerare in conseguenze ben più tragiche. L’uomo, prontamente ammanettato veniva tratto in arresto.
Negli uffici della Squadra Volante, dopo che la persona minacciata aveva formalizzato la denuncia, emergeva una oggettiva realtà: la notte precedente, il tunisino, conosciuto dalla vittima qualche giorno prima, aveva perpetrato un furto all’interno della sua abitazione, asportandogli il cellulare, un tablet ed un portafogli contenente denaro e documenti personali e si era, quest’oggi, ripresentato pretendendo una cospicua somma di denaro per la restituzione del maltolto e di fatti inscenando la più classica delle estorsioni nota come “cavallo di ritorno”. Alle prime resistenze lo straniero lo aveva gravemente minacciato, impugnando la pistola e dicendogli che gli avrebbe sparato alle gambe se non lo avesse pagato. L’arma, che poi è risultata trattarsi di una perfetta replica della Beretta 92 FS, privata del previsto tappo rosso, pertanto identica alle pistole in dotazione alle FF.OO, con colpo a salve in canna e caricatore munito, è stata sottoposta a sequestro unitamente al cellulare e al tablet che lo straniero deteneva all’interno di uno zaino e che aveva ancora con sé. Come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Latina, Dott.ssa TAGLIONE, il reo è stato associato alle Camere di Sicurezza della Questura, ove permarrà, in attesa del Rito Direttissimo che si terrà domattina presso il Tribunale di Latina.