I lavoratori sono scoraggiati per l’assenza di interesse da parte delle Istituzioni e dei sindacati nei loro confronti. “Abbiamo l’impressione che della nostra vicenda non sia mai interessato niente a nessuno, o peggio, che abbia fatto scalpore e sia stata di interesse per tutti per colpire il “nemico pubblico numero 1” (Raffaele Di Mario, ndr), con il risultato che per colpirne uno ne hanno ammazzati 450. E questo vale, in egual misura, sia per le Istituzioni, ormai completamente latitanti, che per quei sindacati che prima erano tutti i giorni in azienda o sui giornali e adesso sono probabilmente in altre faccende affaccendati. Guarda caso l’esposizione mediatica e gli attestati di solidarietà che avevamo da parte di tutti sono terminati immediatamente non appena il nemico pubblico numero 1 è stato messo fuori gioco, con la conseguenza che adesso non sappiamo più a chi rivolgerci e cosa fare”. Gli ex dipendenti concludono con un appello. “Vogliamo dire che noi esistiamo ancora e abbiamo bisogno di aiuto, adesso più che mai. Questa settimana avremo un’incontro con un ex RSU del Gruppo Di Mario. Con lui cercheremo di ripercorrere tutte le tappe della vicenda, e soprattutto capire cosa dovremo aspettarci per l’immediato futuro”.