“L’amministratore delegato delle industria Cecconi non si è presentato, ma ha inviato a farsi rappresentare, su delega, un nuovo consulente del lavoro – hanno dichiarato Gianfranco Moranti e Massimo Persiani – Il consulente rappresentante dell’azienda ha informato le parti che l’azienda ha inviato una procedura di mobilità alle OO.SS. con la quale formalmente si comunica la cessazione dell’attività e l’intenzione entro novembre 2012 di licenziare tutti e 42 i dipendenti. Con molto stupore si è appresa la notizia, stupore espresso dallo stesso delegato del prefetto che ha più volte ribadito l’anomalia della vicenda che sta interessando il salumificio di Ardea”. I due sindacalisti hanno poi ricostruito la vicenda. “13 mesi fa la famiglia Scarfoglio Ferrara ha rilevato l’azienda dagli eredi Cecconi con propositi di crescita e sviluppo del marchio e di mantenimento dei livelli occupazionali presentando un piano industriale rilevante; a oggi invece intende chiudere e licenziare tutti i dipendenti! Da mesi cerchiamo di determinare un incontro con la Direzione per discutere delle problematiche legate al contratto di solidarietà e all’andamento aziendale che risultava con il passare dei mesi sempre più in declino produttivo. La produzione e il portafoglio clienti ridotti al minimo storico, i mezzi da trasporto per la vendita all’ingrosso fermi, le numerose stufe per la stagionatura dei prodotti completamente vuote e la mancanza costante dei prodotti a marchio Cecconi presso il punto vendita, hanno portato un abbattimento del fatturato, ma la Direzione si è sempre negata agli incontri e alla rappresentanza sindacale interna andava ribadendo che tutto era a posto o sarebbe stato sistemato.
Ora ci comunicano della volontà di cessare l’attività adducendo la motivazione alle riduzioni delle vendite nel corso del 2011, ad un aumento dei costi di produzione e dei costi fissi, la perdita di competitività con fortissime tensioni finanziarie. Insomma, un’azienda priva del minimo sostentamento finanziario di liquidità corrente”. Secondo i sindacati questa drammatica crisi poteva essere evitata. “Invece abbiamo un altro storico marchio laziale destinato a scomparire e con esso il lavoro di 42 persone, 42 famiglie che già da gennaio si sono decurtati lo stipendio del 20%. E’ un problema sociale che dobbiamo scongiurare e per questo abbiamo chiesto al Delegato del Prefetto di convocare a breve stretta di giro la famiglia eredi Cecconi, ancora proprietaria dell’immobile e dei terreni, alla quale si richiederà la responsabilità solidale e morale nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici che per oltre 25 anni hanno lavorato per la famiglia Cecconi all’interno dello stabilimento”.
Oggi pomeriggio si terrà un’assemblea davanti la fabbrica per decidere con tutti i dipendenti le azioni, le iniziative idonee a contrastare la decisione aziendale, non escludendo anche un corteo lungo la via Lurentina fino al Comune di Ardea.