La Procura di Milano chiede la condanna per evasione fiscale di Irene Pivetti: usò denaro riciclato per acquistare delle Ferrari
Irene Pivetti va condannata per evasione fiscale. E’ ufficiale del pubblico ministero, che inchioderebbe l’ex Presidente della Camera dei Deputati davanti a illeciti fiscali. La situazione della donna ruoterebbe attorno a delle operazioni commerciali sospette, che secondo la magistratura servirono a coprire dei proventi illeciti all’interno delle casse societarie di riferimento alla signora. Soldi che, come emerso dalle indagini, avrebbero permesso l’acquisto di tre Ferrari.
La richiesta di condanna per Irene Pivetti
L’indagine è stata condotta dalla Procura di Milano, che per l’ex politica ha chiesto una condanna di quattro anni. Secondo i magistrati che hanno fatto luce sulla vicenda, l’ex Presidente della Camera si sarebbe macchiata con episodi di evasione fiscale e soprattutto riciclaggio. Quest’ultima accusa, a parere dell’indagine, sarebbe avvenuta con diverse operazioni commerciali dal valore di 10 milioni di euro: transazioni che, vedendo le carte, sarebbero state effettuate durante il 2016.
Cos’è stato comprato coi soldi riciclati
I soldi, provenienti dall’attività illecita condotta probabilmente dall’ex esponente di Lega Nord e Udeur, sono serviti a comprare diverse auto sportive di grande lusso. Nel taccuino degli inquirenti sarebbero finite le transazioni per l’acquisto di tre Ferrari, tutte modello Granturismo. Facendo riferimento all’ipotesi emersa con l’indagine, l’acquisizione delle macchine sportive serviva a nascondere i soldi guadagnati illecitamente.
Ovviamente, la gestione dei soldi avrebbe visto un sistema composto anche da altre persone. Per tutti i soggetti coinvolti nell’indagine, la Procura di Milano avrebbe richiesto tre anni. All’interno della vicenda, inoltre, sarebbe coinvolto anche un pilota di Rally e Gran Turismo: LI. E’ altamente probabile, seguendo le carte dell’indagine, che i veicoli fossero destinati a lui e probabilmente utilizzati nelle manifestazioni di Gran Turismo presenti in Italia e all’estero. Ora spetterà al giudice pronunciarsi sulla richiesta proveniente dalla Procura di Milano, in un caso dove la Pivetti si è proclamata innocente.