serie di esposti fatti a vicenda, attraverso i quali si lanciavano accuse di scarichi abusivi, adesso sono arrivate anche le minacce: il proprietario del B Palace ha infatti presentato ieri mattina, presso la Tenenza dei Carabinieri di Ardea, una denuncia verso ignoti. “Brutto b… te la faremo pagare, a te e a quella z.. di tua moglie, per quello che hai fatto”, pare gli abbia detto più volte telefonicamente una voce sconosciuta. Tutto è appunto partito quando Antonio Falconio, il titolare dell’albergo B Palace, sul lungomare degli Ardeatini, si era visto – il 25 Luglio, quindi in piena stagione balneare – porre i sigilli ad una parte della sua struttura ricettiva per difformità autorizzative, trovate a seguito di un esposto presentato da qualche concorrente a cui il giro d’affari di quell’attività commerciale proprio non andava giù. E giù non è andata neanche a Falconio che, appena le forze dell’ordine se ne sono andate lasciandogli i sigilli apposti, si è messo al computer ed ha scritto il suo, di esposto – poi inviato alla Procura di Velletri, alle forze dell’ordine, alle Asl RmH e all’Arpa Lazio, oltre che al Comune di Ardea – dove dichiara che a non essere in regola, semmai, sono i suoi concorrenti, una ventina circa, tutti ubicati sul lungomare degli Ardeatini: tutti esercizi commerciali, in particolar modo bar e ristoranti, che, secondo il firmatario dell’esposto, non avrebbero mai eseguito l’allaccio in pubblica fognatura, scaricando quindi abusivamente direttamente in mare. Sempre nell’esposto Falconio difende la sua, di posizione, sostenendo che lui, “in qualità di operatore commerciale si è peritato di provvedere agli allacci in pubblica fognatura del proprio esercizio commerciale indispensabile al fine di un regolare svolgimento dell’attività lavorativa”, al contrario dei suoi antagonisti, che non lo avrebbero invece fatto. Falconio ha quindi elencato nomi e cognomi, per evitare possibilità di errore, mettendo in risalto tutti quegli esercizi commerciali che “potrebbero non essere allacciati alla pubblica fognatura, e quindi non essere in regola per lo svolgimento della propria attività”. Quindi, perché hanno controllato lui e gli altri no?, si era chiesto il commerciante. La legge a questo proposito parla chiaro: se un’attività commerciale non è in regola con l’allaccio in fogna deve essere chiusa, per evitare il rischio di inquinamento ambientale. L’Amministrazione comunale è quindi corsa ai ripari il 26 Luglio, con una riunione straordinaria convocata di prima mattina dall’Assessore Maria Pia Pagano, alla quale hanno partecipato i dirigenti dei settori urbanistica, ambiente e commercio ed a cui era presente il comandante della Polizia Municipale Francesco Passaretti, durante il quale sono stati predisposti i controlli di competenza. Verifiche che anche la Polizia Municipale ha fatto partire con solerzia. “I controlli che stiano facendo e che continueremo a fare – ha dichiarato Passaretti – non saranno soltanto igienico sanitari, ma a tutto campo”. E se le irregolarità igienico-sanitarie dovessero essere confermate, si potrebbe, o meglio dovrebbe, arrivare all’immediata chiusura delle attività coinvolte, per evitare un probabile proseguo dell’inquinamento dell’arenile. Ad interessarsi alla vicenda anche i carabinieri: Falconio ha infatti richiesto l’intervento del N.O.E., riportando nell’esposto che, sempre secondo lui, ci sono stati “gravi comportamenti omissivi perpetrati fino ad oggi per mancato controllo da parte degli uffici competenti”: un’accusa pesantissima, sulla quale il Luogotenente Antonio Landi vuole fare chiarezza.
La vicenda ha avuto anche risvolti politici, con il sindaco di Ardea che ha precisato che “In riferimento alle notizie apparse su alcuni organi di stampa in questi giorni che fanno cenno a presunti scarichi abusivi sul Lungomare si precisa che l’Amministrazione comunale, tramite la Polizia Municipale e in alcuni casi anche in coordinamento con le forze dell’ordine del territorio, già da diverse settimane è impegnata, come accade ogni anno a ridosso del periodo estivo, in un’attenta operazione di controllo degli allacci in fognatura che interessa non soltanto gli esercizi commerciali, ma anche le abitazioni private. Si tratta di una normale azione di controllo che ogni anno viene messa in atto al fine di garantire il controllo igienico-sanitario del territorio ed assicurare il rispetto della legalità. A dimostrazione di ciò, nelle scorse settimane, già sono stati emessi provvedimenti amministrativi sanzionatori nei confronti di diverse attività commerciali e nei confronti di alcuni privati”. Ma anche alcuni partiti hanno voluto dire la loro. “Che le trasgressioni alle leggi vadano sanzionate è un principio dal quale non si può prescindere, ma che riguardino solo alcuni trasgressori non è concepibile – sostiene Walter Giustini de La Destra – L’Amministrazione di Ardea mostra con arroganza come si governa con il clientelismo e con la politica del favore. Gli imprenditori “nemici” vengono puntualmente tartassati mentre quelli “amici” puntualmente agevolati. In questa prima parte dell’estate sono stati fatti oggetto di sequestro delle strutture (pizzerie, ristoranti ecc.) alcuni balneari, mentre ad altri gli sono stati concessi gli ampliamenti”. Ultimo l’intervento di Alberto Delli Colli, dell’IDV di Ardea. “Ardea come il bronx ? E’ di oggi la notizia delle minacce telefoniche giunte all’imprenditore ed ai suoi dipendenti che ha denunciato l’inquinamento ambientale sul litorale, a lui contestato, mentre per altri ignorato. Ardea ormai sembra la repubblica del libero arbitrio. Eufemi ci spieghi: l’inquinamento derivante da scarichi abusivi c’è o non c’è sul litorale?”.