Ieri mattina la Squadra Mobile della Questura di Roma ha proceduto all’esecuzione di 26 decreti di perquisizione locale e sequestro, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, nei confronti di altrettanti imprenditori nel settore delle onoranze funebri ed amministratori pubblici, già in servizio presso unità sanitarie locali della provincia. Nel mirino degli investigatori anche una nota famiglia del litorale, che gestisce alcune imprese di pompe funebri ad Anzio e Nettuno e che ha recentemente vinto l’appalto per la gestione del cimitero di Ardea, in via Strampelli e che ha già in corso un procedimento per una presunta truffa per aver fatturato dei servizi in più nell’ambito dell’affidamento diretto dei funerali di Stato di 205 delle 309 vittime del terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009. Le investigazioni infatti sono maturate nell’ambito di due distinte indagini condotte dalla Squadra Mobile nei confronti di alcuni soggetti ritenuti responsabili di aver posto in essere condotte finalizzate a favorire l’aggiudicazione di gare d’appalto pubbliche presso alcuni importanti nosocomi capitolini fatti per i quali sono indagati, dei reati di associazione a delinquere, concorso in corruzione, falso, truffa e turbativa d’asta. Le attività di polizia giudiziaria verranno eseguite anche fuori dalla provincia di Roma, in collaborazione con le Squadre Mobili delle province di Macerata, Ascoli Piceno, L’Aquila e Viterbo.
Indagati per turbativa d’asta imprenditori di pompe funebri che operano a Nettuno, Anzio e Ardea
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