Un viaggio davvero incredibile quello compiuto da Matteo Di Fazio. Il 31enne ha fatto ben 5mila chilometri partendo da Villa Santa Lucia (in provincia di Frosinone), fino ad arrivare a Capo Nord. Il tutto, in soli 20 giorni e in sella al mitico ‘Ciao’. Che per l’occasione è diventato ‘Peppino’, lo stesso nome del nonno. Perché lui gli ha trasmesso la passione per i viaggi on the road.
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L’incredibile viaggio di Matteo Di Fazio in sella al ‘Ciao’
Un viaggio lunghissimo quello compiuto dal 31enne Matteo Di Fazio. Il 31enne, nel suo itinerario, ha varcato i confini di sei nazioni (Italia, Austria, Germania, Svezia, Finlandia e Norvegia ) per poi rientrare a casa, in provincia di Frosinone. Dove ad aspettarlo c’era un’intera comunità. E addirittura il sindaco di Villa Santa Lucia, Orazio Capraro, l’ha celebrato nominandolo sindaco per una sera, con tanto di fascia tricolore indossata.
Le parole del 31enne frusinate
“La passione per i viaggi nasce da mio nonno. Aveva paura di volare e mi diceva sempre che volando perdi tutto il bello come la vista dei paesaggi e delle culture”, spiega Matteo. “Dieci anni fa infatti l’ho accompagnato in Inghilterra a trovare la sorella in treno: ci abbiamo impiegato oltre 30 ore cambiando vari treni. Era l’unico modo per arrivarci altrimenti non si sarebbero più rivisti. Questo viaggio in particolare ha iniziato a prendere forma durante il Covid. Ho iniziato ad apprezzare quei momenti di tranquillità e ho iniziato a concepire questa tipologia di viaggio a rallentatore, per eliminare lo stress della vita”.
“Prendere un aereo e arrivare fino a Capo Nord sarebbe stato troppo banale, perché è una meta simbolica, al di là del monumento del mondo non c’è nulla. Questa meta andava conquistata via terra. La scelta del mezzo è stata difficile perché lì ci si va in moto, ma non avendo la possibilità di comprarne una stavo cercando un mezzo più alla mia portata ma soprattutto che rispecchiasse la tipologia di viaggio a rallentatore. Dopo un po’ di ricerche mi sono imbattuto in questo bellissimo Ciao degli anni ’80. Il percorso è stato molto difficile da affrontare: ho avuto qualche problemino con il Ciao, ma nulla di grave, ma le vere difficoltà sono state le temperature basse, la pioggia e il vento, racconta ancora Matteo Di Fazio.