Papa Francesco vuole modificare la struttura della Messa: per lui il momento dell’omelia è eccessivamente lungo
Il Papa prova a cambiare il modo di celebrare la Messa. Una missione personale che sta portando avanti dall’inizio del suo pontificato, arrivando oggi a esporsi sulle omelie: per il Santo Padre, queste sono troppo lunghe e noiose. Nonostante l’importanza all’interno delle Messe, spesso i discorsi dei celebranti – il prete – diventano dei monologhi eccessivi e che sono difficili da seguire per i credenti che frequentano la chiesa.
Papa Francesco vuole cambiare l’omelia
Tra gli obiettivi del pontificato di Francesco, c’è quello di svecchiare l’esecuzione della Messa. Per tornare a parlare a un pubblico più giovane, serve adattarsi ai tempi della comunicazione che vivono i nostri ragazzi. Tra le modifiche sostanziali, anche quello legati alla fase dell’omelia: in tale momento, il celebrante spiega e attualizza le letture bibliche. Un momento di grande profondità, dove si aiuta il fedele a comprendere il messaggio di Gesù e renderlo concreto nella vita quotidiana.
La critica del Santo Padre
Negli anni, nessuno era mai intervenuto realmente sulla fase dell’omelia, ovvero il momento che prende vita tra la lettura del Vangelo e la Liturgia eucaristica. Nonostante l’importanza di questo momento, dove viene letto il verbo di Gesù e la sua attualizzazione nella vita quotidiana, questo viene condotto con modi antiquati dal prete: spesso ci si lascia andare a lunghi monologhi poco invitanti verso i giovani ed eccessivamente prolissi sui tempi della Messa.
Le indicazioni per le future omelie nella Messa
Come cambierà l’omelia a Messa dal prossimo futuro. Papa Francesco lo spiega ai preti, venendo ripreso dall’AGI: omelie di massimo 8 minuti, dove si esprime un pensiero o un sentimento in maniera breve. Basta ai preti che parlano molto, dando l’effetto all’esterno di essersi persi nel discorso e soprattutto, nel concreto, non facendo capire assolutamente nulla a quei fedeli seduti tra i banchi della struttura cattolica. Un invito che, al momento, non avrebbe ricevuto critiche dai preti e i cardinali.