Era stato soprannominato “l’uomo dai mille incarichi”, Giovanni Pascone. Dirigente del Comune di Pomezia, oltre che avvocato, plurilaureato, con all’attivo ben 62 incarichi di consulenza, alcuni dei quali incompatibili tra loro e addirittura svolti contemporaneamente, quasi avesse anche il dono dell’ubiquità. Ma il 53enne avvocato, sotto il mirino degli inquirenti da tempo, è stato condannato a due anni e mezzo dal Tribunale di Latina per una presunta evasione fiscale di 20 milioni di euro, come sostenuto dall’Agenzia delle Entrate che ha trascinato Pascone in tribunale. Ma la condanna è stata pronuncia solo per alcuni dei reati contestati, ovvero per quelli compresi tra il 2006 ed il 2001, mentre gli altri erano andati in prescrizione. I giudici hanno accolto le richieste dell’accusa, con una riduzione di pena di due mesi rispetto a quanto proposto dal Vice Procuratore onorario Fedora Babulano, condannando il dirigente anche al pagamento di una provvisionale di 100.000 euro. Sicuramente adesso Pascone, difeso dall’avvocato Renato Archidiacono, ricorrerà in appello. Ricordiamo alcuni degli incarichi, tutti lautamente pagati, ricoperti da Pascone: oltre ad essere dirigente del Comune di Pomezia, nel settore avvocatura, nello stesso Ente ha ricoperto il ruolo di Direttore Generale. È anche stato è stato giudice del Tar del Lazio, presidente dell’Aser, direttore della divisione Affari giuridici della Siae, dirigente dell’Indam, capoufficio ai Lavori pubblici per i governi D’Alema, Amato, Dini, Berlusconi e Ciampi, consulente per la Banca d’Italia. Ricordiamo che per il Comune di Pomezia l’avvocato Pascone è ancora un dirigente in carica.
Il dirigente del Comune di Pomezia Pascone condannato a 2 anni e mezzo dal Tribunale di Latina
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