Il guasto alla metro B andato in scena ieri, all’improvviso, gettando i pendolari nello sconforto più assoluto, non è di certo passato inosservato. In molti hanno dovuto stravolgere i propri piani della giornata. Altri, hanno perso occasioni importanti. Sul tema, dunque, Alberto Zorzan, direttore generale di Atac, non poteva di certo nascondersi. Un guasto, del resto, che ha bloccato tutto per oltre 9 ore sulla linea B. Per questo, la municipalizzata chiede scusa ai pendolari: “Gli utenti sono insoddisfatti? Non faccio fatica a riconoscerlo. Ci sono sono enormi margini di miglioramento per questa azienda”, poi, sempre Zorzan, lancia la promessa: “Certe situazioni non possono essere tollerate. Se ci sarà bisogno di cambiare manager o rivedere l’organizzazione della manutenzione, interverremo”. Ecco cosa ha risposto il direttore generale di Atac alle domande incalzanti di Repubblica sulla condizione del trasporto pubblico romano.
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Guasto alla metro B: Atac si scusa con i pendolari
La prima domanda a cui è stato sottoposto il direttore, è stata: Cos’ è successo esattamente alla metro B? E l’interlocutore ha risposto: “La linea aerea si è interrotta, si sono sganciati alcuni elementi nel tratto tra le stazioni Piramide e Circo Massimo. Si è rotto il pantografo e il macchinista ha avvertito un calo della potenza e non è più riuscito a far partire il treno. Il convoglio era partito all’alba dal capolinea della B1, a Jonio. Ha raggiunto Laurentina e, una volta ripartito, si è fermato. Non si tratta di un danno rilevante. Il problema sono i disagi che ha causato”. Poi, sul tema dei pendolari infuriati, ha aggiunto: “È successo di lunedì, nell’ora di punta. C’è voluto tempo per riparare il guasto, per far intervenire il carrello per la manutenzione e farlo rientrare in rimessa. Anche su questo possiamo migliorare. In generale dobbiamo avere maggiori garanzie sul tema della manutenzione, anche grazie alla digitalizzazione”.
Treni troppo vecchi?
Poi, gli è stato chiesto se il problema avesse a che fare con l’anacronismo dei convogli, forse troppo vecchi e quindi problematici, e la sua risposta è stata: “Il convoglio in questione non è nemmeno uno dei più vecchi. È parte della flotta MA300, che ha 22 anni di vita. L’ultima revisione risale all’11 novembre e gli atti che abbiamo restituiscono feedback positivi. Se poi quei controlli corrispondono a realtà, è un altro fatto”. Il direttore ha aggiunto ancora: “Rivedremo quelle verifiche. Fare un vero controllo è un conto, spuntare le caselle su un foglio e dire che è tutto in ordine è un altro”. E, alla fine, sullo spinoso tema dei rimborsi giustamente richiesti dai passeggeri, Zorzan ha chiarito: “La disponibilità dell’azienda c’è. Vediamo se e come possibile farlo dal punto di vista tecnico”.