Roma. Piovono polemiche per il Capodanno a Cuba del primo cittadino della Capitale Gualtieri. Il Sindaco, si apprende, ha voluto infatti trascorrere l’arrivo del nuovo anno all’Havana, interrompendo poi, prima del tempo, il soggiorno esotico per ritornare e partecipare ai funerali di papa Ratzinger in Vaticano. Come sottolineato anche da Il Foglio, il viaggio, di per sé totalmente legittimo, sarebbe però avvolto da un manto di mistero per l’incontro istituzionale del 28 dicembre – non comunicato dal Campidoglio – con il viceministro degli Esteri cubano, Gerardo Peñalvervice, al fine di sostenere la candidatura di Roma all’Expo 2030. Alla riunione ”segreta”, svelata solamente dall’agenzia locale Prensa Latina, hanno partecipato anche Giuseppe Scognamiglio, direttore generale dell’ente di promozione della Capitale, e l’ambasciatore italiano a Cuba Roberto Vellano.
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Ad ogni modo, per il Comune non esiste nessun caso, e la spiegazione arriva con una nota ufficiale: “Il Sindaco ha effettuato un viaggio privato a Cuba, a proprie spese, nel corso del quale ha avuto incontri di cortesia con il vice ministro vicario degli esteri e il Governatore de l’Havana, per illustrare la candidatura di Roma all’Expo e parlare della cooperazione tra le due capitali”. Poi, sempre sul tema, si è aggiunto: “Sono state le prime vacanze di Gualtieri dopo due anni durissimi dopo la gestione del Covid da ministro dell’Economia e l’elezione a primo cittadino”. Ma la giustificazione non basta all’opposizione in Campidoglio, che continua ad attaccare il primo cittadino sulla questione.
Le critiche dell’opposizione in Campidoglio
Infatti, proprio Antonio De Santis, consigliere capitolino della lista Raggi, chiede chiarezza sui fatti: ”Gualtieri ha il preciso dovere di comunicare le tipologie di incontri, peraltro resi pubblici all’estero, che coinvolgano la città e gli interessi a essa legati. Venire a conoscenza di tali circostanze a distanza di quindici giorni e per giunta dalla stampa latino americana piuttosto che da comunicazioni ufficiali del Campidoglio lascia profondamente perplessi”. Per il momento, Gualtieri si è limitato solamente a puntualizzare un aspetto di tutta la vicenda: “All’estero lo Stato non paga i costi della scorta: in Italia ovunque andassi due agenti dovrebbero seguirmi”.
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