Arrivato con le navi mercantili presso il Mar Mediterraneo, ha ormai trovato terreno fertile per costruirsi un nuovo habitat. Al granchio blu non è parso vero di non incontrare predatori naturali lungo le coste italiane. Il suo unico predatore naturale, è ormai il caso di ammetterlo, è l’uomo. Solo noi, pescandolo, possiamo limitare la sua riproduzione. Ma è anche il caso di comprendere come l’ecosistema marino, a causa della sua presenza, non sarà più quello di prima. Ora lo si è notato anche presso le spiagge di Fiumicino, dove sta creando danni importanti rispetto al pescato. In tutta Italia, si stima, la specie aliena ha ormai fatto danni per 100 milioni di euro.
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In tre anni il danno potrebbe raggiungere il miliardo di euro
Sono segni pesanti quelli che sta lasciando il granchio blu al mercato ittico locale e nazionale. Non mangia solo molluschi e crostacei, ma può attaccare anche pesci come le spigole. Si è insediato, in ordine alla sua riproduzione, soprattutto presso il Delta del Po, nella laguna di Orbetello e sul litorale laziale. Secondo Fedagripesca-Confcooperative il danno per quest’anno si aggira sui cento milioni di euro sul pescato nazionale. In tre anni, secondo la sigla, la criticità potrebbe aumentare fino al miliardo di euro. Infatti l’associazione ha dichiarato all’Adnkronos: “Nei mesi estivi, abbiamo già perso oltre il 50% della produzione di vongole e cozze. Ma il granchio blu non attacca solo il prodotto pronto per la commercializzazione ma mangia anche il novellame”, i pesci appena nati di acciughe e sardine, “mettendo a rischio le produzioni dei prossimi anni“.
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È l’uomo l’unico predatore naturale del granchio blu
Possiamo solo adattarci al cambiamento, ciò pare un assunto evidente. Il granchio blu ormai è arrivato sulle nostre tavole e viene venduto nelle pescherie. L’unico predatore naturale di questa specie pare essere soltanto l’uomo. Infatti sembra che solo catturandolo si possano limitare i danni.
