Certo scomodare un grande artista è sempre un atto pieno di conseguenze, soprattutto quando quell’artista trasmette una visione radicalmente diversa del mondo e delle cose che ci circondano. Se poi, la sua estrazione politica è anch’essa diversa, allora non c’e scampo. Forse è stato proprio questo ad innescare un certo tipo di critica nei confronti di Giorgia Meloni da parte dell’erede di uno dei grandi cantautori italiani.
Il commento di Alessandro Gaetano su Giorgia Meloni
“Giorgia tolga le mani da Rino Gaetano” – è stato questo il commento riportato anche da Repubblica da parte di Alessandro Gaetano, nipote ed erede dell’artista di culto.
Le canzoni ”usate” da Meloni
A risultato concretizzato, infatti, la Meloni aveva festeggiato il suo trionfo cantando con un certo coinvolgimento proprio “A mano a mano”, certo uno dei capolavori del poeta musicale morto nel 1981. Ma non solo, perché anche la colonna sonora scelta per la notte dello spoglio è stata, ancora una volta, la musica di Rino Gaetano.
L’arte non ha politica
Ciò che l’erede del grande artista critica, dunque, è l’impiego continuo di materiale poetico e musicale al servizio della politica, come se l’arte potesse essere messa al servizio di qualcos’altro, e non un qualcos’altro qualsiasi. Infatti, Alessandro Gaetano ha anche aggiunto: “Avremmo detto lo stesso se ad appropriarsene fosse stata la sinistra. E questo nonostante Rino fosse di sinistra, iscritto al partito”.
Chi era Rino Gaetano
Il grande Rino Gaetano, all’anagrafe registrato come Salvatore Antonio Gaetano, nato a Crotone, il 29 ottobre 1950 è stato un cantautore italiano di grandissimo successo. Ancora oggi i suoi brani continuano ad accompagnare le nuove generazioni nel loro percorso di consapevolezza sociale.
Viene principalmente ricordato per la sua voce ruvida, assolutamente unica nel suo genere, per l’ironia e i profondi testi caratteristici delle sue canzoni, nonché, certo, per la denuncia sociale spesso celata dietro testi apparentemente scanzonati e disimpegnati.