Erano ”attacchi d’ira” improvvisi quelli da parte di Gianluca Vacchi, quando “le direttive non venivano attuate dal personale domestico” e non eseguivano gli ordini. Queste sono le testimonianze riportante anche da Repubblica della ragazza che per ben tre anni è stata la sua compagna. Le sue testimonianze sono arrivate direttamente al giudice. Dunque non un altro membro dello staff, ma una persona a lui vicina per molto tempo.
Attacchi d’ira contro lo Staff: il caso Vacchi e le testimonianze di Giorgia
Stiamo parlando di Giorgia che dal 2014 al 2017 è stata al fianco dell’influencer. Proprio per questo motivo la governante sarda, licenziata da Vacchi a ottobre del 2020, l’ha chiamata a testimoniare nella sua causa di lavoro al tribunale di Bologna. La donna e il marito, entrambi dipendenti di casa Vacchi, chiedono all’imprenditore oltre 70.000 euro per gli straordinari di lavoro non pagati, considerano anche ferie e riposi non goduti.
Ad ogni modo, le accuse si accumulano, e sono una peggiore dell’altra: entrambi gli ex collaboratori pare abbiano servito l’influencer rispettivamente per 22 e 17 anni, lavorando, sostengono, anche 15 ore al giorno alle volte.
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Accuse a Gianluca Vacchi: il ruolo della domestica
Le principali accuse, dunque, sono quelle che vengono dalla domestica, che ricopriva un ruolo di primo piano nella gestione dello staff e nell’amministrazione delle case dell’imprenditore a quanto si evince dalla vicenda. Ecco cosa dice di lei Giorgia, l’ex compagna di Vacchi (virgolettato riportato da Repubblica): “Quando avevamo bisogno la contattavamo, anche a mezzanotte, se c’era bisogno, il suo era un lavoro dietro le quinte”.
”Si occupava di tutto”
Poi aggiunge: “Si occupava della gestione delle case e del personale domestico delle case del signor Vacchi in particolare seguiva la formazione del personale organizzava i loro turni e si assicurava che la casa fosse organizzata in modo tale da essere efficiente secondo le esigenze del signor Vacchi”.
”Gestiva anche il denaro”
Ma non è tutto, perché secondo Giorgia, la governante gestiva anche il denaro: “Per le piccole spese anche di personale occasionale provvedeva al pagamento in contanti la ricorrente. Posso riferire che io avevo a disposizione una carta di credito e consegnavo poi gli scontrini, per le spese più grosse, alla signora, così come lei mi aveva chiesto di fare. Confermo che Vacchi chiedeva alla signora di andare a prelevare denaro al bancomat ma non saprei quantificare con quale frequenza. Vacchi preferiva avere sempre con sé del contante per ogni evenienza”.