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GDF PASSA ANCHE A POMEZIA E ARDEA: 43 ANZIANI DENUNCIATI PERCHE’ PERCEPIVANO ASSEGNO SOCIALE DALL’I.N.P.S.

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Con molta probalità sono passati anche per Pomezia e Ardea i finanzieri del Comando Provinciale di Roma, per cercare le 43 persone che percepivano l’assegno sociale erogato dall’I.N.P.S., circa 500 euro al mese, senza averne diritto dal momento che vivevano all’estero dove magari si erano trasferiti da anni. Una condizione che faceva decadere ogni diritto ma che, invece, è stata ignorata dagli anziani in questione che hanno continuato a percepire mensilmente, sul proprio conto corrente,  l’assegno sociale. Sono stati individuati, al termine di laboriose indagini avviate su segnalazione del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie di Roma, che, attraverso l’incrocio dei dati acquisiti dall’I.N.P.S. e dell’A.I.R.E. (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) aveva rilevato alcune situazioni anomale, da approfondire sul territorio. Sono quindi scattati gli accertamenti delle Fiamme Gialle dei Reparti sparsi sul territorio di Roma e provincia che, con appostamenti e sopralluoghi presso gli indirizzi di residenza dei beneficiari delle erogazioni, hanno appurato come le persone  percepivano l’assegno sociale in Italia, pur essendo sprovvisti dei requisiti previsti dalla legge. Nella gran parte dei casi, i titolari dei trattamenti, pur vivendo stabilmente all’estero, non avevano provveduto a comunicare la variazione del domicilio all’I.N.P.S. e si vedevano accreditare mensilmente il proprio conto corrente bancario o postale dell’importo dell’assegno; bastavano un paio di viaggi all’anno in Italia per ritirare il denaro ed il gioco era fatto. In numerosi casi, l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro delle somme presenti sui conti correnti, fino a concorrenza del credito vantato, mentre L’I.N.P.S., che ha fornito la massima collaborazione per il buon esito dell’attività, ha subito sospeso l’erogazione dei trattamenti. L’”assegno sociale” – istituito nel 1995 in luogo della vecchia “pensione sociale” – è una prestazione assistenziale che prescinde dal pagamento di contributi e spetta a cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari, rifugiati politici ed apolidi che abbiano compiuto 65 anni di età, siano residenti effettivamente  in Italia ed abbiano soggiornato legalmente, in via continuativa, per almeno dieci anni in Italia dal 2009, oltre a rispettare particolari condizioni reddituali personali e del coniuge. Tutti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per truffa aggravata ai danni dello Stato ed alla Procura Regionale del Lazio presso la Corte dei Conti per danno erariale. In numerosi casi, l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro delle somme presenti sui conti correnti, fino a concorrenza del credito vantato, mentre L’I.N.P.S., che ha fornito la massima collaborazione per il buon esito dell’attività, ha subito sospeso l’erogazione dei trattamenti.

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