I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Roma e gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Roma hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 6 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di tre omicidi e tre gambizzazioni, fatti di sangue commessi a Roma e provincia, tra cui un episodio avvenuto ad Ardea, nel 2013 e nel 2014.
La misura cautelare si basa sui riscontri investigativi acquisiti sulle dichiarazioni rese ai PM della Procura della Repubblica di Roma da Giancarlo Orsini, pluripregiudicato 48enne, romano, che il 15 luglio 2014 fu arrestato dai Carabinieri in quanto ritenuto responsabile dell’omicidio di Roberto Musci (classe 1980), consumato la mattina del 23 gennaio 2014 all’interno del complesso residenziale “Colle Monastero” a Roma, ove la vittima risiedeva in regime di arresti domiciliari. Dopo l’arresto per l’omicidio, Orsini ha avviato un percorso di collaborazione con la Giustizia, confessando di essere stato un killer di professione e accusandosi, fra l’altro, di avere partecipato a sei efferati delitti contro la persona, e fornendo indicazioni sulle altre persone coinvolte nei gravi fatti di sangue che sono stati oggetto di approfonditi riscontri a cura della polizia giudiziaria, tra cui la gambizzazione e la successiva rapina in danno di Mirco Maccarinelli, colpito da due colpi a colpi d’arma da fuoco ai polpacci, agguato commesso da ignoti a Marina di Tor San Lorenzo alle ore 4.15 circa del 22 giugno 2013. Orsini ha poi confessato di essere coinvolto nella gambizzazione di Cinzia Pugliese, avvenuta a Roma il 24 luglio 2013 a Roma, all’interno del centro estetico della vittima, nell’omicidio in pregiudizio di Federico Di Meo, assassinato con 5 colpi d’arma da fuoco alla testa ed al torace, durante un agguato commesso da ignoti alle ore 11.45 circa del 24 settembre 2013 a Velletri, nell’omicidio in pregiudizio di Sesto Corvini, assassinato con 5 colpi d’arma da fuoco mentre si trovava alla guida del suo furgone, agguato commesso da ignoti alle 08.10 circa del 9 ottobre 2013 a Casalpalocco, nella tentata rapina con gambizzazione di Giulio Morelli, ferito alle gambe con 5 colpi d’arma da fuoco, agguato commesso da ignoti alle ore 21.30 circa del 2 dicembre 2013 a Roma, oltre che nell’omicidio di Roberto Musci. A seguito delle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia, la D.D.A. della Procura della Repubblica di Roma ha delegato i relativi riscontri al Nucleo Investigativo Carabinieri di Roma e, per il solo omicidio di Federico Di Meo, alla Squadra Mobile della Questura di Roma.
Il 22 giugno 2013, alle ore 4:50 circa, Mirco Maccarinelli, 32 enne di Ardea, con precedenti di polizia, veniva ricoverato presso l’Ospedale di Pomezia in quanto ferito con due colpi di arma da fuoco a entrambi i polpacci. L’uomo aveva dichiarato ai Carabinieri del posto di essere stato avvicinato e sparato da un uomo con il volto coperto da un passamontagna mentre stava parcheggiando la sua Fiat Panda all’interno del parcheggio condominiale e di essere stato quindi rapinato dell’orologio Rolex Daytona, di un borsello contenente il suo cellulare e dell’autovettura. Le indagini svolte dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Roma a riscontro delle dichiarazioni di Giancarlo Orsini, corroborate dagli accertamenti tecnici eseguiti dalla Sezione Balistica del R.I.S. Carabinieri di Roma, hanno consentito di accertare che la rapina denunciata dal Maccarinelli, in realtà, fu una mirata azione intimidatoria, culminata in rapina, attuata materialmente da Giancarlo Orsini su mandato di Andrea Useli, pregiudicato di Torvaianica, il quale intendeva in tal modo acquisire il predominio sul traffico di sostanze stupefacenti nella zona del litorale nord di Roma. Inoltre, nel corso dello scontro a fuoco con Maccarinelli, Orsini riusciva a disarmare l’avversario e a sottrargli una pistola calibro 38.
Le indagini del RIS CC di Roma hanno dimostrato come per il compimento dell’azione delittuosa, Orsini utilizzò la stessa pistola calibro 45 poi impiegata per commettere l’omicidio di Sesto Corvini e la gambizzazione di Cinzia Pugliese. L’arma era stata consegnata a Giancarlo Orsini dallo stesso Useli, a parziale remunerazione di un lavoro commissionatogli in precedenza. Per il compimento dell’agguato, Orsini riceveva da Useli una compenso in denaro di 3000 euro. Gli accertamenti esperiti dai Carabinieri di Roma hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di Andrea Useli per i reati di cui agli artt. 110, 582,583, 585 c.p. con l’aggravante di cui all’art. 7 della legge 203/1991 nella sua duplice formulazione, per avere agito avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p., utilizzando il metodo mafioso, e per avere operato al fine di consentire al gruppo criminale di Useli di acquisire il predominio sul traffico di stupefacenti della zona del litorale nord di Roma.