hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri nei confronti di 6 soggetti, di cui 5 albanesi ed una romena, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata ai furti in abitazione ed alla ricettazione.
I provvedimenti scaturiscono da un’articolata attività investigativa, avviata nel mese di ottobre dello scorso anno, finalizzata al contrasto dei numerosi furti in abitazione che si sono registrati in questa giurisdizione e nelle zone limitrofe, sia durante l’estate che nel periodo immediatamente successivo. L’attività di indagine ha preso avvio da un’attenta e meticolosa analisi investigativa dei vari furti che si erano verificati in zona; in una prima fase è stato fondamentale lo studio del modus operandi, delle aree maggiormente colpite e degli orari in cui si verificavano con più frequenza i vari episodi delittuosi. A questo si è aggiunto il recupero di diverse autovetture, tutte oggetto di furti in ville e abitazioni isolate, rinvenute con una certa cadenza in punti prestabiliti individuati dal gruppo criminale.
I militari nel corso delle attività hanno accertato l’esistenza di un pericoloso sodalizio criminale, costituito prevalentemente da cittadini albanesi domiciliati soprattutto a Nettuno, operante principalmente sul litorale pontino e nell’area dei castelli romani, dedito ai furti in ville e abitazioni isolate; gli indagati agivano molto spesso nel tardo pomeriggio introducendosi nelle abitazioni con le modalità più svariate, talvolta arrampicandosi con ogni appiglio possibile anche ai piani più alti quando prendevano di mira appartamenti dislocati in condominio. In altri casi, invece, si introducevano anche in orario notturno e incuranti della presenza di persone all’interno razziavano gli oggetti di maggior valore, riuscendo molto spesso anche a prelevare le chiavi della autovetture che asportavano senza alcuna forzatura.
Gli accertamenti sono risultati molto complicati per l’atteggiamento estremamente accorto dei cittadini albanesi che non sono mai stati colti in flagranza durante i colpi messi a segno; erano altrettanto attenti anche ad eludere i normali controlli da parte delle Forze dell’ordine lungo la strada, tutto ciò per non fornire notizie sia sulle macchine in loro utilizzo, che cambiavano continuamente, sia su eventuali indirizzi di appoggio.
Durante le indagini sono state recuperate numerose autovetture di grossa cilindrata (tra cui Porsche, Mercedes e Bmw), tutte rubate, nonché individuati i canali per la ricettazione di oro e preziosi, ammontanti a svariate migliaia di euro. Il sodalizio criminale, probabilmente anche in virtù dei controlli eseguiti sempre con maggiore frequenza presso i compro-oro in Italia, nell’ultimo periodo era solito esportare la maggior parte della merce rubata (per lo più preziosi ma anche molti oggetti di elettronica come televisori, iPad e pc) in Albania, dove il ricavato della vendita veniva utilizzato per eseguire investimenti mobiliari ed immobiliari in quel paese a vantaggio degli indagati e dei propri congiunti.
A tali conclusioni investigative si perveniva mediante l’ausilio di attività tecnica ma anche in virtù di meticolosa, paziente e scrupolosa attività investigativa tradizionale di riscontro con servizi di osservazione e controllo, che permettevano ai militari di scoprire l’esistenza di una proficua ed assai redditizia attività illecita condotta dagli indagati, quasi tutti legati tra loro da vincoli di tipo familiare. Basti considerare che alcuni furti, proprio per il valore dei preziosi e delle autovetture asportate, talune riutilizzate per la consumazione di altri colpi, fruttavano agli indagati anche oltre 50,000 euro in una sola giornata. Nell’esecuzione dei provvedimenti i Carabinieri di Anzio hanno sottoposto a fermo di iniziativa altre tre persone, una donna e due uomini, trovate all’interno degli appartamenti occupati dagli indagati; per loro sono in corso ulteriori accertamenti per definirne il ruolo specifico nelle dinamiche del sodalizio. L’operazione dei Carabinieri è stata attuata con l’impiego di circa 60 militari della Compagnia di Anzio, con i carabinieri di Ardea e Tor San Lorenzo e con l’ausilio di personale del Nucleo Cinofili di Roma S. Maria di Galeria (RM), presente con cani addestrati al rintraccio di droga, nonché con il supporto di un elicottero del Reparto Elicotteri di Pratica di Mare.