Luigi Centore
FURTI E PROSTITUZIONE SUL LUNGOMARE, LA PROTESTA DEI CITTADINI DI ARDEA
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Dopo le spiagge sporche, ci si mettono anche i furti a scoraggiare i turisti che vorrebbero passare le loro giornate a Marina di Ardea. Negli ultimi giorni sono stati diversi i furti ed i danneggiamenti riscontrati – anche se non tutti denunciati alle forze dell’ordine – sul lungomare degli Ardeatini. Tra gli ultimi episodi registrati, il furto di un furgone sotto gli occhi del proprietario ed il danneggiamento del finestrino di un automobile, per trafugare i pochi oggetti che vi erano all’interno, senza contare ai vari appartamenti svaligiati. Sembra quindi ripetersi il copione dello scorso anno, quando la stagione estiva è stata funestata da diversi episodi di microcriminalità, a cui si aggiungono episodi di vandalismo. La massiccia presenza di nomadi e stranieri senza permesso di soggiorno, che prevalentemente occupano le abitazioni abusive dei settecento ettari di terreno gravato dagli usi civici alle Salzare o nelle tante case abbandonate del lungomare, preoccupano residenti e commercianti, perché scoraggiano il turismo. Lamentele arrivano anche da chi vive, tutto l’anno o solo d’estate, in tutto il tratto che arriva fino a Tor San Lorenzo, stavolta non tanto per i furti quanto per l’affollamento delle prostitute lungo la strada. La loro presenza in abiti più che succinti provoca rischi alla circolazione stradale a causa delle auto che frenano bruscamente per “godere dello spettacolo”, tra la riprovazione dei residenti. Una di queste, che ha il cancello della propria abitazione proprio di fronte ad uno dei punti più affollati dalle meretrici, ha dichiarato: “E’ una vergogna: i controlli sono rari, non possiamo uscire più di casa, anche noi corriamo il pericolo di essere scambiate per prostitute se solo indossiamo costume e pareo per andare in spiaggia, o se la sera decidiamo di uscire magari indossando scarpe con i tacchi. Chiediamo all’amministrazione comunale di prolungare l’orario di servizio della polizia locale per contrastare il fenomeno. O dobbiamo forse organizzarci da soli, noi cittadini, in ronde che allontanino queste persone ed i loro clienti?”.
Luigi Centore