Il problema, questa volta, non sono gli stipendi, che sono stati pagati regolarmente il 27 ottobre, ma le forniture: la situazione debitoria nei confronti delle aziende farmaceutiche e sanitarie non permette più l’acquisto diretto della merce, che viene scaricata solo da due grossisti, a prezzi di molto superiori rispetto ad un acquisto diretto dal produttore. “Questo comporta non solo un minor guadagno per le farmacie e quindi per la Pomezia Servizi – spiegano i dipendenti – ma anche una perdita di competitività con relativa impossibilità di fare sconti alla clientela, che alla fine si rivolge alle farmacie private”.
“Il problema è ancora più ampio e non riguarda solo le farmacie – dichiarano i sindacalisti – perché mancano addirittura i soldi per andare a comprare gli utensili necessari per le riparazioni che lo stesso Comune ci commissiona. Durante l’incontro di un mese fa ci era stato promesso un tavolo di concertazione per la discussione di un piano di rientro del debito e del rilancio dell’azienda. Stiamo ancora aspettando, ma non ancora per mlto: se non avremo presto risposte agiremo di conseguenza, magari incrociando le braccia e tornando in piazza”.
Secca la risposta del Sindaco Enrico De Fusco. “Sembra che ormai tutti i mali del mondo dipendano da questa Amministrazione, quando è dimostrabile che le cose stanno in modo diverso. Se le farmacie non vengono gestite bene dalla Pomezia Servizi non può essere colpa del Comune. Dal momento in cui pensano che le farmacie siano un peso, la Pomezia Servizi può anche venderle. Noi stiamo preparando un piano di rilancio che punta anche sulle farmacie, ma non è certo con queste polemiche che si risolvono i problemi che, ripeto ancora una volta, dipendono da una situazione che abbiamo ereditato dal passato”.