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FLASH MOB CONTRO L’AUTOSTRADA PONTINA ALLA PRESENTAZIONE DI CINECITTA’ WORLD

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Un flash mob contro l’autostrada Roma – Latina di fronte al nuovissimo parco Cinecittà World. La pacifica protesta si è svolta ieri pomeriggio, in concomitanza con la presentazione in anteprima del parco alle autorità ed alla stampa. “Una delegazione di ecoresistenti del nostro movimento – ha dichiarato attraverso una nota Gualtiero Alunni, presidente del movimento “No Corridoio” – si è recata a Castel Romano, davanti all’ingresso del giocamificio di Cinecittà World”. I manifestanti avrebbero voluto “accogliere” il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ma l’attesa si è rivelata inutile. “Ricordiamo che la “Città dei giochi del Cinema” si è insediata su un’area di oltre 140 ettari nel bel mezzo della Riserva naturale di Decima-Malafede, fino a Capocotta – ha scritto Alunni – Inoltre, la scelta logistica è stata fatta in modo scriteriato, visto che l’unica via di accesso è la Pontina con le sue file interminabili e i suoi problemi di sicurezza stradale. Candidamente, il presidente Abete ha dichiarato che si aspettano 4 milioni di visitatori all’anno. Si aggraverà ancora di più la situazione della viabilità, in assenza di strutture intermodali come la metropolitana leggera, da noi sempre richiesta, ma mai approvata da Governi e Giunte Regionali che negli anni si sono succedute. Ai poveri pendolari del lavoro e del mare, fermi dentro le lamiere arroventate, si aggiungeranno migliaia di turisti”.

“La nostra azione – ha proseguito Gualtiero Alunni – era finalizzata a sensibilizzare il Presidente Renzi, in particolare per la richiesta di ritirare il bando di gara dell’inutile e devastante autostrada a pedaggio Roma-Latina e chiedere, come hanno fatto con un loro “ravvedimento operoso”, anche i piccoli e medi costruttori dell’ACER/ANCE Lazio, della FederLazio e della Lega delle Cooperative Lazio, di stornare i 468 milioni a favore dell’adeguamento in sicurezza di tutta la Via Pontina. Siamo riusciti, nonostante i numerosi punti di filtraggio della polizia municipale e della polizia di stato, ad arrivare fino all’ingresso. All’arrivo del codazzo di macchine abbiamo aperto cartelli, bandiere e striscione, ma dopo qualche slogan siamo stati circondati ”bonariamente” da un nugolo di forze dell’ordine e di servizio d’ordine. Con questa azione diretta rivendichiamo il diritto della nostra comunità a resistere contro i predatori di grandi appalti e ai devastatori della nostra terra. Non smetteremo mai di cercare un confronto e farvi guadagnare dignitose vie di fuga, per questo facciamo appello a Renzi a ripensarci, prima che sia troppo tardi, con il rischio non campato per aria, che si apra anche su questa opera una questione morale”.

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