Era andato a vivere in un camping di Fiumicino con la speranza di passare inosservato. Ma, dopo una lunga indagine, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno localizzato Ugo Marchic, cittadino italiano, originario di Perugia e residente ufficialmente in provincia di Vercelli ma domiciliato a Roma. L’uomo era ricercato in campo internazionale in quanto raggiunto da un mandato d’arresto europeo, emesso il 20 settembre dello scorso anno dalla Corte d’Appello di Parigi, perché ritenuto responsabile dell’omicidio di un cittadino francese, commesso nell’aprile 2012 in Puerto la Cruz (Venezuela). Una volta catturato, i militari hanno sottoposto il ricercato ad arresto provvisorio, ai fini della consegna (ex art. 11 legge nr. 69/2005) alle Autorità francesi. Gli esiti delle indagini svolte a seguito dell’omicidio dagli investigatori venezuelani, attivati da una denuncia di scomparsa sporta in Francia dal figlio della vittima, hanno rivelato particolari inquietanti: la vittima, dopo essere stata uccisa, era stata tagliata a pezzi e fatta ritrovare sulla spiaggia della località venezuelana all’interno di una valigia.
Ugo Marchic nel 2012 era stato arrestato a Milano in esecuzione di un provvedimento di cattura internazionale emesso dalle Autorità Venezuelane (circostanza in cui utilizzava documenti con nome falso che si era procurato in Venezuela, dove aveva vissuto per circa 10 anni), ma in quella occasione non si era perfezionata la procedura di estradizione.
L’omicidio era scaturito per appropriarsi di alcune proprietà di Paul Maurice Wolnerman, un francese di 71 anni. Il francese aveva in programma di trasferirsi a Santo Domingo e aveva affidato a due persone che riteneva di fiducia, Marchic e un tassista venezuelano di 46 anni, la procura per vendere una barca, un appartamento e un’auto e incassare il denaro a suo nome.
I due avrebbero invece deciso di ucciderlo per tenersi tutto. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, lo hanno invitato a casa e, dopo averlo narcotizzato con del sonnifero versato nel caffè, gli hanno sparato. Poi hanno cercato di occultare il cadavere facendolo a pezzi con una sega e gettandolo in parte nel mare e in parte in un canale. I sospetti degli inquirenti d’oltre oceano si sono concentrati sul tassista, arrestato lo scorso agosto in Venezuela, e su Ugo Marchic, che nel frattempo aveva venduto l’appartamento e la barca del francese, incassando il denaro.
Ora gli uomini dell’Arma a seguito di una attenta attività investigativa tecnica, e con servizi di osservazione e pedinamento, sono riusciti a rintracciare e arrestare il latitante.
Dopo l’arrestato il ricercato è stato condotto presso il carcere di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa che vengano definite le pratiche per l’estradizione in Francia.