FIORUCCI, SINDACATI CONTRO I LICENZIAMENTI
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Ieri si è svolto l’incontro presso Unindustria fra l’azienda Fiorucci, le Organizzazioni Sindacali e le Rsu. L’azienda ha ribadito di non essere d’accordo sull’utilizzo dei contratti di solidarietà che ingesserebbero l’organizzazione del lavoro e non darebbero i benefici auspicati. Inoltre ha dichiarato di voler rivedere le aree da esternalizzare, con la possibilità di mantenere all’interno dello stabilimento di Pomezia l’affettatura degli stagionati, tranne i prosciutti, insieme ad altre funzioni impiegatizie, riducendo così gli esuberi da 250 a 180 unità. Questo però a fronte dell’azzeramento di tutta la contrattazione aziendale esistente da 30 anni all’interno della Cesare Fiorucci, ivi incluso welfare, servizi, trasporti, mensa e polizza sanitaria. Gianfranco Moranti, segretario Flai Cgil Roma Sud-Pomezia-Castelli, reputa inaccettabile la posizione dell’azienda: “il progetto di licenziare continua e nello stesso tempo si prospetta l’impoverimento delle condizioni lavorative di chi rimane. Un sacrificio quindi del tutto inutile. Ribadiamo che i contratti di solidarietà, congiuntamente alla cassa integrazione a rotazione, sono gli strumenti più idonei a garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali e l’efficienza produttiva, sono inoltre strumenti utili al superamento del momento di crisi e al rilancio futuro dell’azienda stessa”. Giuseppe Parisi, Rsu Flai Cgil, attacca : “Dal ‘96 subisco e gestisco procedure all’interno della Fiorucci. Eravamo 1400, oggi siamo 620, non ho mai firmato un accordo di procedura per licenziamenti unilaterali, ma sempre con accompagnamento alla pensione, sfruttando tutti gli ammortizzatori sociali. Anche in questa occasione se si firmerà un accordo con l’azienda sarà in questo senso”.