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FIORUCCI, IN SCIOPERO IL 98% DEI LAVORATORI

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sciopero fiorucci

Adesione quasi totale alla protesta contro i licenziamenti. Ieri, alla Cesare Fiorucci SpA, si è svolto il primo sciopero di 8 ore programmato dalle OOSS Territoriali di Flai Cgil – Fai Cisl – Uila Uil e la Rappresentanza sindacale per protestare contro i 250 licenziamenti avviati dalla società il 12 aprile 2013.
Hanno aderito allo sciopero il 98% dei dipendenti (operai ed impiegati e quadri) manifestando civilmente e presidiando sin dalle ore 5.00 del mattino davanti alla storica fabbrica di Pomezia, una volta di proprietà della Famiglia Fiorucci e oggi di proprietà della multinazionale ispanoamericana Campofrio Group. Durante lo sciopero tutti i dipendenti hanno ribadito la netta contrarietà alla proposta della Direzione Madrilena avanzata nell’ultima riunione in sede di Unione Industriale, confermata dalla stessa Direzione con una lettera ai dipendenti, che vedrebbe una cassa integrazione per 250 dipendenti senza rotazione fino a gennaio 2014, alla fine della quale almeno 180 dipendenti dovrebbero essere messi in mobilità, quindi licenziati, molti dei quali con il criterio delle esigenze tecniche organizzative e produttive, l’intenzione di utilizzare successivamente i contratti di solidarietà solamente per l’area produttiva escludendo quella impiegatizia, la sospensione degli istituti economici legati ai contratti integrativi aziendali per i rimanenti 440 dipendenti circa, la rivisitazione del costo della mensa aziendale. “Tutto ciò è inammissibile – affermano i Segretari delle 3 Organizzazioni Sindacali Territoriali, Gianfranco Moranti, Massimo Persiani, Stefano Passamonti – utilizzare i Contratti di Solidarietà quale strumento alternativo ai licenziamenti, utilizzare la Cassa integrazione senza rotazione e contestualmente licenziare unilateralmente comunque i dipendenti per esigenze tecnico organizzative è una proposta insostenibile, una strada impercorribile che porterà, giocoforza, ad altre azioni sindacali”. Dalla Regione Lazio è intanto arrivata la convocazione per il giorno 12 giugno, in seguito alla quale l’azienda ha comunicato che l’incontro previsto il 10 giugno presso l’Unione Industriale salterà, visto che la convocazione della Regione è a ridosso della data.

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