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Ex LSU e Appalti Storici, lavoratori in sciopero contro la precarietà

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Non si è ancora risolta la situazione lavorativa dei dipendenti ex LSU e Appalti storici, tra i quali figurano anche gli stessi che lo scorso 18 febbraio hanno occupato la scuola Trilussa di Pomezia. “Il 25 settembre i lavoratori e le lavoratrici impegnati nelle attività di pulizie e attività ausiliarie nelle scuole statali della provincia di Roma effettueranno una giornata di sciopero a seguito delle precarie condizioni di lavoro nelle quali sono costrette ad operare – fanno infatti sapere i sindacati di categoria – Nonostante gli accordi nazionali sottoscritti il 28 marzo e il 5 maggio per la salvaguardia occupazione delle migliaia di lavoratori interessati a livello nazionale, molti dei quali presenti nel Lazio ed in particolare a Roma e provincia, ad oggi non sembrano ancora definite le condizioni ottimali affinché tali accordi possano trovare piena applicazione”.
“Di fatto i lavoratori hanno subito una decurtazione degli orari di lavoro a fronte della mancata richiesta da parte delle scuole di attività aggiuntive e di manutenzione così come invece previsto e concordato con il MIUR per il progetto così detto “SCUOLE BELLE” – proseguono i sindacati – I fondi ripartiti fra le scuole che attualmente hanno in essere convenzioni con ditte esterne per i servizi di pulizia, mediante la stipula di atti aggiuntivi con le medesime ditte e con l’utilizzo di personale ex LSU e c.d. Appalti storici, al quale verrebbe così garantito il reimpiego per tali nuove attività, sono volti ad interventi che riguarderanno lavori di verniciatura pareti interne ed esterne degli edifici scolastici, riparazione infissi e vetri, sistemazione e manutenzione delle aree verdi interne alla scuola, interventi sugli impianti idrici, rimozione e spostamenti di suppellettili etc. Purtroppo questo progetto rischia di naufragare a causa di una serie di problematiche anche legate alla distribuzione dei fondi che di fatto ha visto una concentrazione di questi ultimi presso le direzioni didattiche romane a scapito di quelle delle altre scuole situate nelle diverse province, e dall’altra a causa di una incapacità gestionale da parte di alcune imprese affidatarie del servizio che non entrando nel merito di una gestione sicuramente complessa ma necessaria, si limitano a rifilare ordini di servizio in merito a spostamenti dei lavoratori anche di centinaia di chilometri ada un plesso ad un altro senza tenere conto delle spese sostenute per detti spostamenti e del tempo di percorrenza necessario, minacciando anzi riduzioni degli orari contrattuali qualora non si dovessero attenere a tali disposizioni. I lavoratori lamentano la totale assenza di rifornimento dei materiali utili all’espletamento delle loro attività ( detergenti, igienizzanti, attrezzature di varia natura) e addirittura ad oggi alcuni non hanno ancora percepito regolare retribuzione”.
“La situazione è davvero pesante se solo pensiamo che la maggior parte sono lavoratrici donne spesso monoreddito e con situazioni personali difficili – precisano i sindacati annunciando le prossime mosse – Il 29 settembre si terrà un tavolo di monitoraggio regionale presso la sede della Lega coop. di Roma alla presenza delle OO.SS. FILCAMS CGIL- FISASCAT CISL – UILTRASPORTI UIL ed il CNS e le Aziende affidatarie del servizio. Si proverà a trovare una soluzione anche alla luce degli incontri previsti presso il MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE con i referenti regionali sui singoli lotti. Auspichiamo che si riesca a trovare una modalità che garantisca davvero la piena occupazione perché queste lavoratrici e lavoratori non chiedono altro che lavorare con dignità e non essere i soliti lavoratori INVISIBILI ai quali si attinge però ogni volta che c’è bisogno di ridurre i costi di una spesa pubblica, perché ci tengono a ricordare che il loro lavoro garantisce ai nostri bambini un ambiente scolastico salubre, pulito e dignitoso e che però sono considerate lavoratrici e lavoratori di seri B. Non ci stanno e vogliono rappresentare la loro condizione ricordandoci che per senso di responsabilità, nonostante spesso una situazione economica non certo agiata, molte di loro addirittura sostengono i costi per l’acquisto dei prodotti di pulizia vista la mancata fornitura di alcune aziende, adottando dei ritmi assurdi pur di pulire nelle poche ore richieste per quel servizio e rendere presentabili le aule all’inizio delle lezioni”.

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