Donna rischia lo sfratto nel X Municipio sotto Natale: attualmente ha occupato un monolocale nei residence della Valle Porcina ad Acilia.
Storie di emergenza abitativa nel X Municipio di Roma, dove una signora rischia ad Acilia uno sfratto sotto il periodo di Natale. La donna, come leggeremo nell’intervista che gli abbiamo fatto, occupa abusivamente gli alloggi popolari situati nella zona della Valle Porcina, in una situazione di profondo disagio sociale che ci racconterà bene.
Emergenza abitativa nel X Municipio: lo sfratto della signora nella Valle Porcina di Acilia
Giornalista – Signora, com’è finita a occupare abusivamente un alloggio nella zona di Acilia?
Signora – Sono vittima della crisi portata dal Covid-19, che durante il 2020 mi ha fatto perdere la mia casa. Nonostante abbia prontamente chiesto aiuto agli assistenti sociali dell’emergenza abitativa del Comune di Roma, la richiesta per un alloggio temporaneo è stata respinta. Mancava un altro foglio timbrato da un’altra area di competenza dei servizi sociali, dove si attestava il mio stato di “senza fissa dimora”. Una condizione che, potrà capire, mi ha costretto a vivere nell’illegalità.
Giornalista – Lei oggi dove ha occupato l’alloggio popolare?
Signora – Oggi mi trovo in un alloggio su via Serafino da Gorizia, all’interno della Valle Porcina. Qui, come può immaginare, tante altre persone hanno problemi analoghi al mio. Al momento ho occupato un monolocale per non dormire in strada la notte, che divido con il mio cane e il mio gatto: queste le cose più preziose che mi sono rimaste.
Giornalista – Sappiamo che il Comune di Roma le ha chiesto lo sgombero: ci può spiegare?
Signora – Da due mesi occupo questo monolocale, con lo scopo solamente di avere un tetto sopra la testa. Il Comune di Roma mi ha annunciato lo sfratto tra 10 giorni, praticamente regalandomi la notte di Natale per strada e con i miei animali.
Le numerose lettere inviate al X Municipio di Roma Capitale
Giornalista – Lei ha fatto ricorso a questa lettera ricevuta dal Dipartimento Politiche Abitative del Comune di Roma?
Signora – Assolutamente sì. Ho scritto una lettera al Presidente del Municipio e all’Assessore delle Politiche Sociali, menzionando come a 53 anni, insieme ai miei cari animali, non saprei assolutamente dove andare.
Giornalista – La lettera ha sortito qualche effetto sulla sua vicenda?
Signora – Almeno ora, le istituzioni sono rimaste sorde alla mia lettera. Sono completamente invisibile, eppure ho bisogno di aiuto. Tra tre giorni la Polizia Locale probabilmente salirà in questo appartamento per sgomberarmi, almeno che le istituzioni capitoline non regolarizzeranno la mia situazione.
La possibilità di sfratto nella Valle Porcina
Giornalista – Se avvenisse lo sfratto effettivo, cosa l’aspetta?
Signora – Non ho parenti o amici dove stare. Il Comune di Roma mi mette a un bivio preciso sotto Natale: occupare o fare la clochard per le strade del X Municipio e Ostia. Ecco il regalo di Natale che mi ritrovo sotto l’albero.
Giornalista – Perchè ha scelto di venire proprio alla Valle Porcina per occupare?
Signora – Qui ci sono residence vuoti, che mi hanno garantito subito un tetto sopra la testa. Nonostante questo, ho subito denunciato la mia situazione, chiedendo aiuto agli assistenti sociali del Comune di Roma. Nonostante la mia storia abbia ampie analogie a quella di Modesta Valenti, il mio stato di senza fissa dimora non viene riconosciuto dal Dipartimento Politiche Abitative del Comune.
La situazione della signora che vive ad Acilia
Giornalista – Lei signora, oggi ha un sostentamento economico?
Signora – Assolutamente sì. Io ho voglia di lavorare, tanto che ho un contratto in regola con un ristorante per 6 ore lavorative. Resta un fatto: i guadagni sono bassi e io al massimo, con quello che percepisco, posso permettermi a malapena di pagare una bolletta. Non posso pagarmi un affitto fuori, ed ecco perchè, come altre persone qui, ho dovuto prendere la decisione di occupare un alloggio vuoto nella Valle Porcina.
Giornalista – Quante persone vivono nella sua situazione qui?
Signora – Purtroppo troppe, cittadini con e senza figli. Qui spesso arriva il Reparto Mobile della Polizia di Stato, che opera gli sfratti ai danni degli irregolari. Qui ci troviamo in un residence privato ma sotto tutela del Comune di Roma, che paga il proprietario per regolarizzare gli affitti nei singoli alloggi.
Le occupazioni nella Valle Porcina di Acilia
Giornalista – Sono diffuse le occupazioni nella Valle Porcina?
Signora – Qui sorgono nuove occupazioni abusive di continuo. Io sono una donna italiana che deve sopravvivere, ma ci sono anche molte persone straniere che utilizzano lo stesso metodo per avere un tetto sopra la testa.
Giornalista – Come ha contattato il X Municipio in queste settimane?
Signora – Pec, lettere, email. Mai nessuno ha risposto, nonostante esponessi la mia situazione di fragilità sociale. Per poter interloquire con le istituzioni, sono pronta a mettere una tenda sotto il X Municipio: forse lì qualche istituzione si avvicinerà e magari prenderà in attenzione il mio caso.
La lotta per i propri diritti nel X Municipio
Giornalista – Sta lottando con tutte le forze per non finire in mezzo alla strada.
Signora – Io non voglio diventare una clochard. Non l’ho mai voluto e soprattutto non lo diventerò per il Comune di Roma. Voglio il mio diritto alla casa, anche perchè lavorando tutta questa situazione lede la mia dignità da essere umano e donna.
Giornalista – Lei avrebbe diritto di un alloggio temporaneo a Roma?
Signora – Assolutamente sì, come le spiegavo. Oggi rischio di finire in mezzo alla strada per un cavillo burocratico del Comune di Roma, con un foglio inviato al Dipartimento delle Politiche Abitative che attesterebbe come realmente io soddisfi i requisiti per la casa popolare. Ho tempo fino a mercoledì per inoltrare questa documentazione, ma dall’Amministrazione non mi erogano questo documento.