Come anticipato nei giorni scorsi (https://www.ilcorrieredellacitta.com/cronaca/12467.html), il Comune di Pomezia ha risposto all’appello di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, scomparsa nel 1983. Oggi, all’entrata del Palazzo comunale di piazza Indipendenza, è stata esposta la gigantografia della giovane ragazza, simbolo di tuttele donne scomparse. E’ proprio in loro nome che domenica 27 maggio alle ore 9.30 partirà la “Marcia per la Verità e la Giustizia” che da piazza del Campidoglio si dirigerà verso piazza San Pietro. “Lo ritengo un dovere morale davanti a Emanuela – scrive Pietro Orlandi – ma anche a tutti noi. Per questo ho pensato di organizzare una “Giornata di mobilitazione per la verità e la giustizia in Italia”, con l’obiettivo di abbattere definitivamente quel muro di omertà esilenzi che finora ha negato la verità sia su Emanuela sia su tanti altri casi di giustizia negata”.
“Rispondiamo all’appello accorato di Pietro Orlandi – ha dichiarato il Sindaco diPomezia Enrico De Fusco – insieme a molti altri Comuni d’Italia affinché si mantenga alta l’attenzione della società civile e sia fatta giustizia per tutte quelle donne le cui vite innocenti sono state spezzate”.
“Il volto di Emanuela è il volto dell’ingiustizia verso tutte quelle donne scomparse e uccise nel nostro Paese – aggiunge l’Assessore alla Cultura Rosaria Del Buono – e rappresenta tutti quei casi irrisolti, senza colpevoli, che hanno visto, e purtroppo continuano a vedere, le donne protagoniste di un brutto e violento film”.