L’anticiclone africano non dà tregua in tutta Italia, specialmente alle regioni del centro e del sud. Caldo e temperature record si sono registrate in tutti i maggiori centri urbani, soprattutto a Roma, dove si sono toccati i 42 gradi. Caronte, però, dovrebbe accettare una tregua nel week end, quando pare che si verificheranno forti temporali al nord, con un calo termico che dovrebbe coinvolgere almeno mezzo Paese.
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Tregua al nord dal 20 luglio. Ma il meridione soffrirà ancora
Antonio Sanò, di www.ilMeteo.it, fa sapere che dopo le varie ondate insopportabili di caldo dei giorni 18 e 19, che hanno spostato la colonnina di mercurio sopra i 40 gradi anche al nordest, a Bologna e a Ferrara, Caronte comincerà a ritirarsi. Almeno temporaneamente. Ciò dal giorno 20 e al settentrione, quando sposterà il massimo della sua gittata verso il sud. Quindi buone notizie per chi vive al nord e pessime per chi vive al centro sud, che dovrà ancora tenere duro. Quindi sotto l’aspetto prettamente termico ci sarà una diminuzione della temperatura dalla Toscana in su, e un nuovo graduale aumento, invece, dal Lazio in poi. Soprattutto il fenomeno sarà chiaro nel fine settimana. Tecnicamente ciò che accadrà circa l’anticiclone è che permetterà l’ingresso in quota di aria più fresca di matrice atlantica. Di conseguenza nei prossimi giorni si potranno facilmente verificare dei temporali di calore che dalle Alpi raggiungeranno le pianure del Triveneto. Dal pomeriggio di venerdì 21 luglio si assisterà a precipitazioni molto forti dalla zona alpina e prealpina. Lo scontro tra aria calda e aria fredda potrebbe provocare anche grandinate con chicchi di grandi dimensioni sulla pianura Padana. Raffiche di vento oltre i cento km orari accompagneranno i temporali che continueranno ad interessare il nord anche sabato e domenica. Dopo di che tornerà il bel tempo.
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Le previsioni al sud
Il sud pagherà ancora Caronte, ma un lievissimo calo termico ci sarà anche se impercettibile. Nella fattispecie la temperatura prima del fine settimana dovrebbe abbassarsi di uno o due gradi. Poi ancora fiammate di calore infernale con picchi fino a 41 gradi, in molte località della Sicilia, Sardegna e Puglia.
