Professoressa aggredita a Ostia da una signora del clan Spada: l’insegnante verrà trasferita presso una scuola in Abruzzo.
Dopo l’aggressione subita per mano di una donna legata al clan Spada, l’insegnante ha deciso di abbandonare Ostia. Dopo la visita del ministro Giuseppe Valditara, sarebbe emersa l’indiscrezione legata al futuro della professoressa: trasferita in un’altra scuola fuori il Lazio, per paura di ritorsioni. Un nuovo elemento che rende ancora più inquietante questa faccenda, con la donna che in questi giorni non aveva ricevuto la solidarietà di numerose persone che ruotano attorno alla struttura dell’Amendola-Gattuso.
L’insegnante aggredita trasferita fuori Ostia
In una situazione che diventa sempre più ambigua, la stessa donna avrebbe annunciato a Il Messaggero la volontà di andare via dall’Amendola-Gattuso. Non è chiaro se il trasferimento sarà immediato, peraltro in uno spostamento che avverrebbe a pochi giorni dalla fine dell’attività scolastica (solitamente la stagione chiude tra la prima e seconda settimana di giugno). Secondo le parole della docente, il suo futuro proseguirà in una scuola abruzzese.
La richiesta di trasferimento della docente aggredita
La docente avrebbe portato le documentazioni del trasferimento due mesi fa, ovvero diverse settimane prima dell’aggressione subita da parte della donna legata al clan Spada. Un’esperienza lavorativa dove forse la donna non si è mai ambientata, lasciando intendere come le ritorsioni già avvenivano con una certa ricorrenza anche prima della colluttazione subita fuori ai cancelli della scuola dove insegnava.
Resta sospetto il tempismo dietro la comparsa di questo documento, in una vicenda dove l’insegnante si sarebbe trovata isolata nonostante la gravità del fatto subito. Nel recente servizio del telegiornale di Canale 10, un insegnante della stessa scuola viene immortalato mentre accusa Valditara di “passerella politica”: ministro che era venuto alla Nuova Ostia per portare la propria solidarietà alla docente e ribadire come lo Stato non si fa intimidire da nessun clan criminale. Tutto ciò, mentre altre persone legate alla struttura scolastica hanno tentato di spegnere l’attenzione sui fatti accaduti alla stessa formatrice scolastica.