DI.MA: SINDACATI CONTRO IMPRENDITORE
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I dipendenti protestano, l’imprenditore minimizza. Così si può riassumere la vicenda che vede coinvolti i 180 dipendenti della DI.MA Costruzioni, che nei giorni scorsi hanno manifestato sotto la sede della società di via Campobello contro i mancati pagamenti di del parte del salario di luglio e tutta la retribuzione di ottobre. Dopo il sit in, il titolare dell’azienda, Raffaele Di Mario, aveva inviato (il 6 dicembre) ai giornali una lettera attraverso la quale affermava di aver “lasciato che ognuno dicesse la sua, anche i sindacati con i quali non ho mai voluto aprire un confronto. Sono stato operaio prima che imprenditore e so perfettamente quali sono i diritti ed i doveri dei miei lavoratori”. Di Mario aveva proseguito la sua difesa sostenendo che quanto divulgato dalle organizzazioni sindacali Feneal (Uil), Filca (Cisl) e Fillea (Cgil) non corrisponde al vero, in quanto “abbiamo pagato quanto dovuto con qualche giorno di ritardo ma nei termini previsti dal contratto di lavoro per il settore edile”. Il costruttore contestava anche le cifre riportate dai sindacati. “Non è vero che i dipendenti in agitazione erano un’ottantina, erano 25 e di questi 17 erano operai ai quali sta scadendo il contratto. Sarebbe stato auspicabile da parte dei sindacati a tutela dei lavoratori e non contro. Ci possono essere dei ritardi ma non delle mancanze da parte dell’impresa”.\n\nMa i sindacati non ci stanno a passare per bugiardi, e rispondono a tono, lanciando questa mattina un nuovo allarme sulla tenuta occupazionale e finanziaria della DI.MA. Costruzioni. “Sono 180 i dipendenti dell’azienda che devono ancora percepire parte del salario di luglio e tutta la retribuzione di ottobre, preoccupati anche per l’alone d’incertezza che regna sul futuro dell’impresa – sostengono le OO.SS. Oltre al mancato riconoscimento delle retribuzioni maturate dai lavoratori, l’impresa ha disatteso l’accantonamento in cassa edile delle competenze economiche relative alla tredicesima mensilità. Si tratta di un’altra tegola sul capo dei dipendenti che rischiano di vantare un credito anche sullo stipendio di novembre”.\n\n“In questa delicata fase – rimarcano i sindacati – emerge l’irresponsabile latitanza della società DI.MA., la quale non si degna di dare nessun tipo di risposta ai problemi che i lavoratori stanno soffrendo da mesi. La società DI.MA Costruzioni, anziché raccogliere la richiesta delle OO.SS di stabilire un tavolo di confronto per individuare le soluzioni più idonee per governare la crisi aziendale, rimane trincerata dietro una cortina di silenzio e di incomprensibile quanto delittuosa indisponibilità al dialogo sindacale. Incomunicabilità e ostilità al confronto che fanno presagire il rischio che la realtà sia ancora più grave di quella che appare agli occhi dei lavoratori”.\n\nI rappresentanti dei lavoratori chiudono il comunicato preannunciando nuove proteste. “A fronte dell’attuale condizione, Feneal, Filca e Fillea confermano lo stato di agitazione con il blocco degli straordinari, non escludendo già dalle prossime ore la programmazione di altre e più incisive iniziative sindacali, qualora l’impresa non desista dal suo irresponsabile atteggiamento”.