Addio a Darren Kent, attore britannico morto prematuramente all’età di 36 anni, dopo una lunga battaglia contro l’osteoporosi, artrite e una rarissima malattia della pelle. Kent era noto soprattutto per aver preso parte alla saga fantasy “Il Trono di Spade – Game of thrones” dove i più affezionati lo ricorderanno per un momento saliente della serie, a fianco di uno dei personaggi più amati: Daenerys Targaryen.
L’annuncio dell’agenzia sui social: “Profonda tristezza”
La Carey Dodd Associates, l’agenzia ufficiale di Darren Kent, ha comunicato quest’oggi la scomparsa dell’attore con un post sui social, condividendo la notizia con fan e colleghi. “È con profonda tristezza che dobbiamo comunicarvi che il nostro caro amico e cliente Darren Kent si è spento pacificamente venerdì”, ha dichiarato l’agenzia. “I suoi genitori e il suo migliore amico erano al suo fianco. I nostri pensieri e il nostro amore sono con la sua famiglia in questo momento difficile”.
Il ruolo in Game of Thrones e nelle pellicole fantasy
Kent è noto soprattutto per aver partecipato a Il Trono di Spade (“Game of thrones”) in un momento molto importante per il corso degli eventi a Westeros. Nella puntata “I Bambini”, l’attore interpretava un pastore vittima della furia omicida della Casata Targaryen. L’uomo si presentava al cospetto di Daenerys Targaryen (Emilia Clarke) esibendo il corpo carbonizzato della figlia di tre anni, uccisa dai draghi della Principessa. Per questo motivo Daenerys decise di incatenare le tre creature, impedendo loro di fare altre vittime innocenti in guerra.
Nato nell’Essex il 30 marzo 1987, Kent ha iniziato a recitare negli anni 2000 e vanta numerosi ruoli, soprattutto in pellicole fantasy o di ambientazione storica, come la serie tv “I miserabili” per la Bbc e “Green Fingers”, oltre a una breve apparizione nel film “Dungeons And Dragons: Honour Among Thieves”, uscito all’inizio di quest’anno. Kent inoltre si era distinto per aver vinto il premio come miglior attore ai Van d’Or Independent Film Awards 2012 per il suo ruolo in “Sunny Boy” (2011), una pellicola toccante che attingeva anche dal suo rapporto con la malattia, di cui soffriva. Il film raccontava infatti della convivenza di un ragazzo con una malattia della pelle, che impedendogli di stare al sole limitava anche la sua possibilità di una vita serena. Tra le altre esperienze, scrisse e diresse dei film, tra cui il dramma criminale del 2015 Abusing Protocol.