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DANNO FUOCO AD UN’ABITAZIONE CON DENTRO 11 PERSONE, ARRESTATI DUE STRANIERI

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Prima hanno subaffittato illegalmente degli appartamenti a degli immigrati
irregolari, poi hanno cambiato idea e, per farli andare via, hanno dato fuoco
alla casa.

E’ successo ieri notte a Marina di Ardea, dove due stranieri, un tunisino di 37 anni ed un siriano di 39 anni, hanno con alcune taniche di benzina hanno cosparso la porta d’ingresso e hanno appiccato il fuoco intorno all’abitazione che avevano precedentemente preso in affitto e ceduto ad undici cittadini egiziani per 800 euro al mese con la promessa di procurare loro lavoro presso aziende locali e regolarizzarli sul territorio nazionale.

Ma la promessa non poteva essere mantenuta, quindi il siriano e il tunisino, che
ormai prendevano il denaro dagli egiziani da parecchi mesi, hanno deciso di risolvere il problema cacciando i loro inquilini con la forza. Se i Carabinieri della Tenenza di Ardea, insieme ai Vigili del Fuoco di Pomezia, non fossero intervenuti in tempo sarebbe potuta accadere una tragedia. I due avevano infatti già appiccato fuoco alla porta e le fiamme si stavano propagando per la palazzina, quando l’autobotte dei Vigili del Fuoco è arrivata per sedare le fiamme. L’incendio aveva già messo in pericolo sia gli occupanti dell’appartamento sia gli altri abitanti della palazzina. Fortunatamente la richiesta di un residente del condominio ha permesso l’intervento rapido delle forze dell’ordine, consentendo di domare le fiamme e mettere in sicurezza gli abitanti. I Carabinieri della Tenenza di Ardea hanno fatto immediatamente scattare le indagini per capire la dinamica dei fatti ed individuare gli autori. Dopo poche ore i militari hanno identificato i responsabili, che nel
frattempo erano scappati, riuscendo a rintracciarli e ad arrestarli. Il tunisino è stato ritrovato ad Ardea, mentre il siriano era fuggito a Roma. I Militari dell’Arma li hanno sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per incendio doloso aggravato. I due adesso dovranno rispondere, oltre all’accusa di incendio doloso aggravato, anche di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Dopo le formalità di rito, il tunisino è stato tradotto presso la casa circondariale di Velletri, mentre il siriano presso il carcere di Roma Regina Coeli, entrambi a disposizione delle autorità giudiziarie competenti.

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