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DA 20 ANNI RICHIEDONO UN CERTIFICATO DI ABITABILITA’: MA ANCORA IL COMUNE DI POMEZIA NON RISPONDE

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Enasarco Via Fellini

Da quasi vent’anni chiedono al Comune di Pomezia il rilascio della dichiarazione di abitabilità per le proprie case, ma ancora nessuna risposta arriva dall’ufficio tecnico. L’incredibile vicenda riguarda gli immobili Enasarco di Via Federico Fellini 9 ed è raccontata dagli stessi abitanti. “Nel dicembre del 1993 l’Enasarco ha inviato una richiesta formale di rilascio abitabilità per l’intero complesso all’ufficio tecnico del settore urbanistica del Comune di Pomezia – spiegano mostrando i documenti – ma a questa domanda non è mai stata data risposta. Di tutto ciò noi affittuari non sapevamo praticamente nulla, fino a quando non ci è arrivata la proposta di vendita da parte dell’Ente”. Lunedì 20 scade per gli inquilini il termine per l’accettazione del diritto di prelazione sull’acquisto, per effettuare il quale serve comunque dimostrare l’abitabilità degli appartamenti. “Siamo quindi andati all’Enasarco per chiedere copia dell’abilità, peraltro regolarmente riconosciuta dalla Asl già nel 1994. Ma i responsabili dell’Enasarco ci hanno giustamente risposto che tale documento non può essere prodotto da loro, bensì dal Comune, e si sono stupiti del fatto che in quasi vent’anni non fosse mai stato rilasciato nonostante la richiesta regolarmente protocollata”. La segnalazione degli inquilini non è comunque caduta nel vuoto e, il 29 aprile, il dirigente del servizio arch. Sandro Tibaldeschi ha inviato agli stessi la seguente dichiarazione: “Il sottoscritto Sandro Tibaldeschi, in qualità di Dirigente del Servizio Patrimonio Immobiliare della Fondazione Enasarco con la presente dichiara quanto segue: La Fondazione Enasarco, proprietaria dello stabile sito nel Comune di Pomezia in via Federico Fellini 9, in data 14 dicembre 1993 ha presentato la richiesta di certificato di abitabilità per l’edificio al Comune di Pomezia. La domanda risulta essere corredata di tutta la documentazione atta all’ottenimento del certificato di abitabilità. La Fondazione Enasarco, in relazione a quanto sopra specificato, in data 17 aprile 2013 ha sollecitato presso il Comune di Pomezia il rilascio di detto certificato”. Una ulteriore copia del sollecito è stata protocollata il 30 aprile 2013. Il documento, stavolta firmato dalla dott.ssa Maria De Faenza, sempre del Servizio Patrimonio Immobiliare Fondazione Enasarco, è indirizzato al settore urbanistica del Comune di Pomezia, e riporta come oggetto “Pratica edilizia n° 6082 – Richiesta Attestazione”. Anche questa istanza viene fatta in nome della stessa Enasarco come proprietaria dello stabile di via Fellini 9. “La sottoscritta Maria De Faenza – si legge nel documento – con la presente richiede una attestazione sulla stato della richiesta del certificato di abitabilità presentata presso il Comune di Pomezia in data 14 dicembre 1993”. Ma, ad oggi, ancora nessuna risposta è arrivata all’Enasarco o agli inquilini. “Ci hanno detto che attraverso il silenzio-assenso la pratica si deve ritenere automaticamente risolta positivamente – hanno riferito gli inquilini – ma, di fatto, non abbiamo nessun documento che attesti l’abitabilità delle nostre case”. Le case Enasarco di via Fellini, costruite dalla società Sughereto Park, sono attualmente tutte in affitto, ma, come precedentemente riportato, entro il 20 maggio gli inquilini devono rispondere all’Ente riguardo la possibilità di acquisto. “Non tutti possono cogliere questa opportunità – spiegano i residenti – molti di noi sono anziani e non hanno accesso ai mutui. Altri, invece, non vi possono accedere per motivi di reddito, anche perché i prezzi stabiliti per queste case sono più alti di quelli che avrebbero dovuto fissare”. Ma cosa succede a chi non può comprare? “Per i più anziani c’è la possibilità di avere la nuda proprietà. L’Enasarco ha fissato fasce di età a seconda delle quali, versando anticipatamente due o tre annualità del canone di affitto, si mantenere il diritto a restare nell’appartamento pur non acquistandolo”. Ma anche qui sorgono problemi per i meno abbienti. “A me, che ho superato i 75 anni – ha dichiarato una donna – hanno chiesto l’anticipazione di due anni di affitto a “fondo perduto” per avere la nuda proprietà. Si tratta di circa 20 mila euro che non ho, vista la mia misera pensione. E chi mi dà un mutuo, a questa età? Io non so come si potrà risolvere questo problema, che non riguarda solo me, ma tante altre persone nelle mie stesse condizioni”.

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