Potrebbe essere rinviato il passaggio all’ora solare, o addirittura rinviato per le conseguenze dell’attuale crisi energetica derivante dal conflitto tra Russia e Ucraina.
Perché rivedere il passaggio all’ora solare?
Il passaggio all’ora solare dovrebbe avvenire nella notte tra il 29 e 30 ottobre, che questo mese capitano tra sabato e domenica. Come consuetudine da sempre, tale passaggio implica lo spostamento delle lancette dell’orologio un’ora indietro. Nonostante questa usanza venga puntualmente fatta ogni anno, oggi tutto ciò viene messo in discussione per la questione della crisi energetica. Non solo la carenza di gas dovuto al conflitto ucraino, ma anche il vertiginoso aumento dei prezzi delle bollette – luce e gas – sta facendo ponderare gli esperti l’idea di abolire la transizione al nuovo orario per il 2022/2023, oppure provare a rinviarlo di un mese.
La richiesta è arrivata da Società italiana di medicina ambientale (Sima) e da Consumerismo no profit, che sulla tematica hanno lanciato un appello pubblico. Le due realtà chiedono di spostare la transizione all’ora solare almeno al 30 novembre, un mese in avanti. Secondo gli studiosi, “con l’ora legale tutto l’anno si potrebbe consumare meno gas ed elettricità, con un conseguente guadagno anche per i conti delle famiglie e dello Stato”.
L’appello è stato lanciato al Governo, seguendo anche una raccolta firme che fino a oggi trovato oltre 60mila sostenitori, che chiedono prorogare l’ora legale di un mese in Italia. Una situazione analoga si è già verificata, come quello che avvenne negli Stati Uniti d’America nel 2007, con una proroga di quattro settimane e un conseguente risparmio energetico.
Secondo i calcoli effettuati dagli studiosi, l’abolizione dell’ora solare potrebbe portare a un risparmio da 500 milioni di euro l’anno per il minor utilizzo dell’illuminazione elettrica. La proposta portata al tavolo del Governo, vedrebbe il pieno appoggio di Andrea Costa (Sottosegretario al Ministero della Salute) e il governatore Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia.
Che risparmi comporterebbe?
Secondo le analisi effettuate dal Centro studi di Conflavoro Pmi, l’ora legale tutto l’anno permetterebbe di risparmiare cifre a partire dai 2,7 miliardi di euro per il 2023 sui consumi elettrici. Diversi invece i calcoli effettuati da Terna, che dice come nei primi sette mesi del 2022 con l’ora legale in vigore sono stati risparmiati 420 milioni di kilowattora e sono state più di 200mila le tonnellate di Co2 non immesse.
Come cambiano gli orari con l’ora legale e l’ora solare?
Roberto Capobianco, Presidente Conflavoro Pmi, spiega cosa cambierebbe con la conferma dell’ora legale: “Prendiamo Roma il 21 dicembre, il giorno più corto dell’anno. il sole normalmente tramonta alle 16:42, con l’abolizione dell’ora solare tramonterebbe alle 17:42. Il problema opposto si presenterebbe all’alba, che non sarebbe più alle 7:34 ma alle 8:34. Il risparmio sarebbe comunque maggiore considerando che la maggior parte delle attività lavorative viene condotta nel pomeriggio e l’ora di luce in più porterebbe quindi vantaggi per il consumo di luce e gas”.