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CONTRO LE BANCARELLE CITTADINI IN RIVOLTA

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Cittadini e commercianti sul piede di guerra per difendere il parcheggio contro l’invasione delle bancarelle. Nei giorni scorsi alcuni abitanti di via Zara e Viale Italia, a Torvaianica, hanno protocollato in Comune una raccolta firme per impedire che l’unico parcheggio di Torvaianica venga invaso dalle bancarelle che fino allo scorso anno erano posizionate davanti al luna park di via Danimarca. Un’associazione culturale ha infatti richiesto l’occupazione del suolo pubblico del parcheggio attiguo alla zona mercatale di viale Italia per l’intera stagione balneare, togliendo di fatto la possibilità di trovare un posto auto nel periodo in cui arrivano i turisti.

“I sottoscritti cittadini di Torvaianica, venuti a conoscenza dell’intenzione di questa Amministrazione di stipulare una convenzione che permetterà l’insediamento di numerose bancarelle di commercianti ambulanti e di un palco per la musica nel parcheggio di via Zara, nel pieno centro cittadino – si legge nel documento – diffidano l’Ente Comunale ad utilizzare l’area di via Zara/viale Italia a ridosso delle abitazioni per manifestazioni di lunga durata e chiedono che venga utilizzata in alternativa l’area adiacente al campo sportivo, più lontana dalle abitazioni e conseguentemente di minore impatto acustico nei confronti dei cittadini. Qualora la diffida non riscontrasse esito positivo, i sottoscritti cittadini si riservano di protocollare copia della stessa presso la Procura della Repubblica”.

“Vogliono mettere le bancarelle a ridosso delle abitazioni, con tutti i disagi, sia di natura igienico-ambientale che di inquinamento acustico a causa della forte musica proveniente dagli stand, che ne derivano”, spiegano i firmatari, che fanno anche notare all’Amministrazione che “l’utilizzo del parcheggio per una “festa” della durata di circa tre mesi provocherebbe un inevitabile calo dei turisti, che non avrebbero più posti per lasciare le loro auto (si ricorda che d’estate tale parcheggio è sempre pieno).

Senza contare che nelle aree di commercio ambulante si riscontrano abitualmente notevoli problemi di igiene ambientale, in questo caso amplificata dal fatto che non esistono bagni pubblici nell’intera zona”.

“La nostra non è una protesta senza motivo – proseguono i cittadini – ma ben ragionata: in quell’area viene svolto il mercato settimanale, che diventerebbe più difficoltoso da fruire per chi utilizza l’automobile a causa della mancanza dei parcheggi. Sempre lì chi viene da Pomezia o da Roma lascia la propria auto per andare al mare: dove altro potrebbe farlo senza il rischio di prendere una multa? Noi abbiamo proposto all’Amministrazione di prendere in considerazione il piazzale dietro al campo sportivo, che risulta più lontano dalle abitazioni, ma non ci è stato risposto. Anzi, da indiscrezioni, sappiamo che chi ha fatto la richiesta sta pressando affinché la concessione venga rilasciata al più presto. Ma se così fosse siamo pronti – e lo abbiamo anche scritto nella nostra diffida – a portare tutto davanti alla Procura della Repubblica”. “Sappiamo anche che la domanda, forse per avere più possibilità di essere accolta, è passata dalla Commissione Attività Produttive a quella della Cultura e turismo: vogliono far passare un palco che suona “l’alligalli” per cultura e spettacolo?”, hanno aggiunto sconcertati.

Intanto i promotori hanno deciso di fare un banchetto al mercato, per martedì 28 febbraio, per sensibilizzare quei cittadini che ancora non sanno come potrebbe diventare il piazzale ed il parcheggio da qui a tre mesi se qualcuno non fermerà l’avanzata delle bancarelle. “Contiamo di avere l’adesione di cittadini e commercianti e stiamo inoltre costituendo un comitato contro le bancarelle. Se fosse necessario, siamo disposti a chiedere noi l’affidamento del parcheggio: potremo sorvergliarlo e tenerlo pulito senza costi per l’Amministrazione, alla quale vogliamo ricordare che non è certo con le bancarelle di cianfrusaglie che si può puntare al rilancio del turismo. Togliere parcheggi e mettere queste pseudo feste è davvero sconcertante. Vorremmo poi capire chi ci guadagna: l’occupazione del suolo pubblico ha un costo centinaia di volte inferiore rispetto a quello che viene chiesto per l’affitto agli ambulanti. Perché qualcuno si deve arricchire penalizzando i cittadini che vedrebbero sconvolta la loro vita, a causa del rumore e della confusione, per tutta l’estate? Il Comune deve sapere che siamo pronti a dare battaglia: non vogliamo che la quiete a cui hanno diritto tutte le persone ci venga tolta magari solo per compiacere qualcuno”.

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