E’ stata depositata nei giorni scorsi al Tribunale di Roma – unico in Italia competente in materia – l’azione di responsabilità (ex art. 2476 c.c.) nei confronti dell’ex Presidente Piergiorgio Crosti e degli ex amministratori del Consorzio per l’Università di Pomezia, per danni nella gestione del Consorzio stesso quantificati in oltre 5 milioni di euro.
“Una somma che si basa sulle risultanze della relazione estimativa avente ad oggetto la verifica contabile e gestionale dei fatti compiuti o imputabili agli amministratori in carica nel periodo dal 2009 al 2011 – spiega l’Assessore Emanuela Avesani – Tra i fatti, sono emerse mancate imputazioni dei crediti e dei costi di competenza nella redazione del Bilancio 2010, che si chiude con una perdita di 2.196.708 euro, tali da falsare la rappresentazione della situazione patrimoniale e finanziaria del Consorzio, che avrebbe portato una perdita maggiore di circa € 850.361 euro. Di conseguenza, il patrimonio netto della Società consortile sarebbe risultato negativo (- 51.033 euro) con obbligo dello stesso Consiglio di Amministrazione e, in caso di inerzia, del Collegio Sindacale, di convocare senza indugio l’Assemblea dei Soci per la ricostituzione del capitale sociale. Tradotto: il Consorzio si sarebbe dovuto liquidare già dal 2010”.
“Ma ci sono altri fatti particolarmente eclatanti da segnalare – continua l’Assessore – I costi sostenuti dal Consorzio (520.453 euro) per il Centro Alti Studi per la Lotta al Terrorismo (Ce.A.S.), che avrebbe invece dovuto svolgere un’attività di studio e ricerca senza oneri a carico del Consorzio a fronte della disponibilità delle strutture. E poi la convenzione stipulata con l’Università LUM JEAN MONNET, che prevedeva un costo a carico del Consorzio di 400.000 euro annui per ciascun corso di laurea attivato, e quindi una spesa di 800.000 euro solo per il primo anno, quando sulla base delle risultanze della relazione tecnica si evince che il costo medio per le medesime attività offerto da altre Università italiane è compreso tra i 50.000 ed i 60.000 euro annui. A questo si aggiunge il rapporto contrattuale per la gestione di impianti sportivi con il Consorzio “Sport’s Campus”: è stata firmata una transazione che presentava profili di illogicità e condizioni svantaggiose. In sintesi, per dimostrare l’esistenza delle reciproche concessioni tra le parti, nell’atto transattivo in questione si supponeva un credito in favore del Consorzio Sport’s Campus di 783.000 euro per presunti lavori di ristrutturazione eseguiti sui predetti impianti sportivi, con la conseguente rinuncia al credito. Tale previsione era del tutto strumentale e non veritiera, in quanto lo Sport’s Campus non aveva mai maturato tale credito. Infine, come se non bastasse, va evidenziato l’ingiustificato incremento dei prestatori di lavoro subordinato e parasubordinato nel triennio 2009-2011, per cui il Consorzio ha dovuto sostenere un costo complessivo pari a 874.007,68 euro nel 2009; 1.522.155,03 euro nel 2010; e € 2.188.609,28 euro nel 2011, con un aumento di spesa del personale – rispetto al 2008 – del 72,07% nel 2009; del 199,67% nel 2010 e del 330,88% nel 2011. Il tutto senza che fosse giustificato da un analogo incremento dell’attività aziendale, come la presenza alberghiera o il numero di studenti. Solo a titolo di esempio, dall’analisi tra le prestazioni di lavoro e la somministrazione dei pasti, si è evidenziata un’assoluta incongruenza dei dati, visto che la somministrazione dei pasti – rispetto al 2008 – è diminuita del 44% nel 2009; del 28,7% nel 2010; ed è aumentata del 10,5% nel 2011. Il danno subito dal Consorzio a causa di tale incremento folle e del tutto ingiustificato del personale, è determinato tra un minimo di 1.215.000 euro e un massimo di 2.564.000 euro”.
“Le spese per il personale sono quasi triplicate in tre anni a causa dell’assumificio messo in piedi da chi ci ha preceduto – aggiunge il Sindaco Fabio Fucci – Ho detto in più occasioni che l’ex Consorzio era un ‘buco nero’ a spese dei cittadini e la precedente Amministrazione si è resa complice di questa disastrosa gestione che noi abbiamo invece arginato. Con la richiesta risarcitoria che abbiamo avviato, intendiamo restituire alla Città e ai nostri concittadini quei soldi pubblici che sono stati buttati al vento per non offrire in cambio alcun servizio”.
Consorzio per l’Università di Pomezia: 5 milioni di danni, parte l’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori
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