Consiglio comunale tempestoso, quello di questa mattina a Pomezia, dove i dipendenti del Consorzio per l’Università hanno inscenato una nuova protesta contro il licenziamento deciso dall’Amministrazione guidata dal sindaco Fabio Fucci. L’ira dei lavoratori è scatenata anche dal fatto che, in sostituzione dei lavoratori licenziati, la Giunta il 10 giugno ha autorizzato, attraverso la delibera 118/2014, l’istituzione di un “servizio di vigilanza notturna con piantonamento fisso”, che dovrà sorvegliare Campus che ospitava l’Università di notte, tra le 20:00 e le 8:00 del mattino, in attesa che venga perfezionato l’accordo con il Corpo Forestale dello Stato, al quale dovrebbe essere concessa in comodato d’uso gratuito modale la guardiania del Campus in cambio della sorveglianza da effettuarsi sia nel Campus stesso che nel bosco della Sughereta. Ma, al momento, si affiderebbe il servizio ad una società privata, visto che il Dirigente ai Servizi Finanziari dovrà adottare “tutti gli atti consequenziali, ovvero di procedere in economia, mediante affidamento diretto, ex art. 125 del D. Lgs. 163/2006, previa richiesta di preventivi-offerta”. La spesa prevista per questo servizio è stata stimata in 35.000 euro. “Soldi che potevano essere utilizzati per far lavorare i dipendenti, che potevano anche fare il servizio di sorveglianza notturna”, hanno dichiarato i lavoratori licenziati, che hanno scelto di partecipare alla seduta del consiglio comunale di oggi per far sentire la loro voce. Saranno in 18 a rimanere senza lavoro alla fine del mese e, in segno di protesta, si sono alzati in piedi durante l’assise cercando un interlocutore nell’amministrazione comunale.
A difesa dei dipendenti si è espresso Stefano Mengozzi, segretario comunale del PD. “Una scena terribile: i lavoratori del consorzio universitario che protestano in aula ed il sindaco che scappa via, richiamando i consiglieri che si erano fermati a parlare con chi, tra quindici giorni, si ritroverà senza lavoro. Sono stati i consiglieri del M5s, a partire dal loro capogruppo, a votare in aula il licenziamento di questi lavoratori, che dal primo luglio si ritroveranno senza stipendio. Non è una decisione della società ma di ognuno dei quindici consiglieri M5s. Se ne assumano tutta la responsabilità. E se hanno idee contrarie alzino per una volta la testa davanti all’arroganza e all’incapacità di confronto del loro sindaco. Dovrebbero farlo per salvare il lavoro”.
Alle proteste dei dipendenti durante lo svolgimento del consiglio comunale, il presidente del consiglio Renzo Mercanti ha reagito facendo sgomberare l’aula per consentire il proseguimento dei lavori.