E’ di oggi la notizia della determina firmata dalla dirigente al Personale Carla Mariani, su precisa volontà commissariale del 28 marzo, che revoca tutti i concorsi ancora non espletati al Comune di Pomezia. Concorsi per i quali non c’è mai stata pace. Partiti nell’agosto del 2010 con la promessa di 148 posti a tempo indeterminato, andati avanti tra polemiche, sospetti e denunce, hanno portato all’assunzione di 36 Agenti di Polizia Locale, 1 Autista, 5 Esperti in servizio informatici, 29 Esperti in attività amministrativo-contabile e 50 Esperti in attività amministrative di Categoria economico giuridica. Oltre a questi, sono ancora in atto le procedure concorsuali riguardanti 5 Specialisti in attività amministrativa,1 Specialista in attività amministrativa giuridica Avvocato, 3 Specialisti in attività amministrativa e contabile,1 Architetto Urbanista,1 Geologo, 1 Ingegnere Ambientale, 1 Ingegnere Edile, 1 Ingegnere Tecnologo ed 1 Psicologo. Ma nessuno dei partecipanti al concorso potrà più sperare di vincerlo, perché, causa conclusione del lodo arbitrale ex art. 412 quater c.p.c. che vede coinvolti circa 20 ex dipendenti a tempo determinato, ai quali è stato riconosciuto il requisito di partecipare ad eventuale procedura di stabilizzazione da avviarsi da parte del Comune di Pomezia, lo stesso Comune non può più assumere nessuno, visto che “la previsione di spesa per il personale elaborata dal Settore Personale e da iscrivere nel prossimi Bilancio di Previsione per l’anno 2013 è di Euro 16.097.252,66; la spesa di personale dell’anno 2012 quantificata nel Conto del Bilancio, trasmesso al Servizio Finanziario, alla voce “ impegni” è pari a Euro 15.642.327, 76; che dal monitoraggio trimestrale inviato alla Ragioneria Generale dello Stato nell’ambito delle rilevazioni previste dal Titolo V del D.L.vo 165/2001 si è verificato per il 2013 una maggiore spesa rispetto ad analogo periodo del 2012”, cosa che non è possibile, dal momento che l’ Art. 1, comma 557-ter, Legge 296/2006 prevede che in caso di mancato rispetto, si applica il divieto di cui all’art. 76, comma 4, DL 112/2008: “ …divieto agli enti di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, … anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto…, con soggetti privati che si configurino come elusivi della presente disposizione”.
Quindi, a rimanere fuori, delusi o altro, sono coloro i quali che non hanno visto concludersi le procedure prima della conclusione del lodo arbitrale, visto che, come recita la determina dirigenziale, “nelle fasi in cui si trovano i procedimenti concorsuali i concorrenti vantano una semplice aspettativa alla conclusione del procedimento mentre in caso di conclusione e nomina dei vincitori gli stessi vanterebbero un diritto soggettivo all’assunzione”.
Ma la cosa più assurda è che, a causa della mancanza di soldi, alla fine la dirigente determina anche “di disporre che non si darà seguito al loro arbitrale ex art. 412-quater in quanto subordinato alla indizione di procedure concorsuali finalizzate alla stabilizzazione sempre per le motivazioni in premessa”.
Questo fa temere quindi anche per i posti a tempo determinato sempre relativi allo stesso concorso, ma su questo ancora nulla è stato definito e nulla viene riportato nell’atto firmato dalla dott.ssa Carla Mariani.
La determina cita ovviamente articoli di legge, sentenze varie già passate in giudicato e che fanno testo: tutto a norma, quindi. Ma adesso, ad un passo dalle elezioni, tutto questo sarebbe da spiegare meglio a chi aveva creduto nella possibilità di avere finalmente un posto fisso, perdipiù al Comune.