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CONCESSIONI BALNEARI AD ARDEA, NEL MIRINO UN TECNICO COMUNALE ED UN EX DIRIGENTE

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Un tecnico comunale e un ex dirigente del settore urbanistica nel mirino della Procura della Repubblica. Nella rete, con accuse tutte da provare, anche otto titolari di stabilimenti balneari, coinvolti a causa di “Autorizzazioni di ampliamento”, che stando al Pubblico ministero non potevano essere rilasciate in quanto “impedivano il libero uso alla collettività violando il DRG della regione Lazio”. Con tale comportamento, secondo il Sostituto Procuratore della Repubblica Giuseppe Travaglini, “i dipendenti comunali avrebbero fatto conseguire ai privati un ingiusto vantaggio patrimoniale”.

Intanto, in questi giorni, un consigliere comunale ha chiesto con lettera presentata al protocollo il controllo di uno stabilimento balneare affinché non si verifichino eventuali comportamenti di “figli e figliastri” e si capisca eventualmente che ad Ardea non ci sono “santuari protetti” e che la legge deve essere uguale per tutti. Quando si parla di uguaglianza di fronte alla legge alcuni commercianti del lungomare si chiedono come mai a loro vengono effettuati, durante l’anno, controlli che in alcuni casi hanno portato anche alla chiusura delle attività, mentre in altre zone con la scusa dell’ordine pubblico questo ancora non è avvenuto? Ad Ardea va ricordato come nei giorni scorsi si sia svolta l’operazione dei carabinieri e della polizia municipale che ha portato al cospetto dei giudici oltre venti persone di diverse nazionalità. Segno questo che l’ordine pubblico retto ad Ardea dal luogotenente Antonio Landi, comandante dei carabinieri e dal comandante Giuseppe Sciaudone della municipale è sotto controllo in qualsiasi momento.

Luigi Centore

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