Il nuovo boom del fai-da-te italiano
La crisi economica e finanziaria ha inciso in maniera netta sulla vita degli italiani, modificandone profondamente le abitudini.
Quante volte abbiamo letto o sentito questa affermazione negli ultimi anni? Probabilmente, per molti di noi si tratta di un dato ormai scontato e di un concetto fin troppo abusato da quotidiani, riviste e trasmissioni televisive, che hanno cercato di cavalcare l’onda del disagio popolare per guadagnare audience e consensi.
É innegabile che la crisi occupazionale e la diminuzione delle risorse economiche abbiano pesato, e non poco, sulle tasche e sulle possibilità di ognuno di noi, ma non tutte le conseguenze di questi fenomeni sono state disastrose per la nostra società.
Come in tutti i momenti storici che sono stati caratterizzati da ristrettezze economiche e dalla necessità di ingegnarsi per sbarcare il lunario, anche l’ultima grande crisi economica ha stimolato nuovi fenomeni, favorendo la nascita di nuovi settori di mercato.
Tra gli avvenimenti più interessanti possiamo citare la proliferazione della nuova tipologia di impresa rappresentata dalle cosiddette “start-up”, oppure lo sviluppo di una miriade di piccole e grandi rivoluzioni legate sia alle possibilità offerte da smartphone, tablet e più in generale dalla sempre più ampia diffusione delle connessioni internet, sia dalla necessità di ottimizzare le poche risorse a disposizione, ad esempio sfruttandole insieme ad altri utenti: i servizi di condivisione dei mezzi di trasporto privati, ovvero di car sharing e car pooling, come Uber e Blablacar.
Una tendenza particolarmente interessante è quella che ha visto un grande ritorno in auge del fai-da-te. Anche in questo caso, il bisogno di fare economia e ridurre le spese ha incontrato esigenze diverse, come quella di avere un maggiore controllo sui servizi e sui prodotti di cui si usufruisce: basti pensare alla crescente diffusione degli orti metropolitani, che non solo consentono di rifornirsi di frutta e verdura a basso costo, ma permettono anche di evitare i pericoli connessi con l’abuso di
fertilizzanti e pesticidi, tipico delle colture industriali.
Ovviamente, è nei lavori domestici e in tutti quei piccoli e grandi interventi, che spesso si rendono necessari tra le mura di casa, che si è osservato un sempre maggiore coinvolgimento dei consumatori.
Secondo i dati diffusi dalla Cna (la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola impresa), relativi proprio agli anni in cui la crisi ha toccato il suo apice, ben 1 italiano su 2 rinuncia al ricorso all’aiuto di un tecnico, a meno che non sia strettamente indispensabile.
Il risparmio è diventato un elemento da cui non si può prescindere; proprio per questo motivo, un buon 25% del campione considerato dichiarava di rivolgersi ad amici e parenti con conoscenze ed esperienza in ambito edile, idraulico o elettrotecnico, prima di richiedere l’intervento delle rispettive figure professionali.
Va detto che, anche in questo caso, l’utile si è unito al dilettevole. Per molti uomini, ma anche per un numero crescente di donne, dedicarsi ai lavori di bricolage domestico non è solo un modo per ridurre le spese, ma anche un piacevole passatempo.
Occuparsi della tinteggiatura delle pareti, come pure della realizzazione di piccoli mobili o complementi di arredo, sono attività sempre più apprezzate da chi non ama trascorrere il tempo libero con le mani in mano. Va inoltre detto che i vantaggi sono numerosi: non solo si provvede in maniera autonoma alla cura e alla manutenzione della propria abitazione, mantenendone o incrementandone il valore a fronte di piccole spese, ma si scaricano ansie e stress in maniera molto efficace, favorendo il benessere della psiche, ma anche quello del corpo attraverso l’inevitabile impegno fisico.
Se da una parte questa riscoperta del fai-da-te potrebbe essere vista da alcuni come un ulteriore fermo, messo a un’economia già in seria difficoltà, va detto che l’impulso generato a livello commerciale è stato notevole e di sicuro vantaggio per le aziende che hanno saputo cogliere questa occasione.
Si può considerare l’esempio delle attività specializzate nelle fornitura di strumenti e materiali per il bricolage, la cura e l’arredo degli interni. Negli ultimi anni, queste imprese hanno visto un considerevole aumento dei loro profitti, soprattutto grazie a strategie di ampliamento e diversificazione dell’offerta. È possibile farsi un’idea di questo modo di fare impresa visitando il portale di un’azienda specializzata nella vendita di vernici per il legno e materiali per il fai-da-te, che offre ai suoi clienti una gamma molto variegata di soluzioni.
Non solo, grandi e piccole aziende operanti nel settore del fai-da-te e dell’arredo per la casa si sono attivate per organizzare corsi di bricolage adatti a tutti i livelli di conoscenza e specializzati ora in un settore, ora in un altro, dall’allestimento del bagno, alla realizzazione dei pavimenti in parquet.
Con l’avanzare delle nuove tecnologie, che ormai consentono davvero a chiunque di accedere liberamente a guide e tutorial che illustrano in maniera semplice ed efficace come risolvere qualunque problema, e con il crescente desiderio di essere costantemente partecipi nella realizzazione di piccoli e grandi interventi, è probabile che questa tendenza non sia destinata ad invertirsi nei prossimi anni, ma che anzi continui a diffondersi sempre di più.