San Raffaele di Milano (Lombardia)
Spedali Civili di Brescia (Lombardia)
Santi Antonio e Biagio di Alessandria (Piemonte)
Ospedale Alessandro Manzoni di Lecco (Lombardia)
Azienda Ospedaliera di Perugia (Umbria)
Poliambulanza di Brescia (Lombardia)
Fornaroli di Magenta (Lombardia)
Niguarda di Milano (Lombardia)
Alto Chiascio di Gubbio (Umbria)
Santa Maria del Carmine di Rovereto (Trentino-Alto Adige).
E ora i 10 peggiori, sempre secondo l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari delle Regioni:
Federico II di Napoli (Campania)
Azienda Ospedaliera G. Martino di Messina (Sicilia)
Azienda Ospedaliera dei Colli P. Monaldi di Napoli (Campania)
San Filippo Neri di Roma (Lazio)
Azienda Universitaria Policlinico di Napoli (Campania)
Stabilimento Ospedaliero di Venere, Bari (Puglia)
Presidio Ospedaliero San Rocco di Caserta (Campania)
Sant’Anna di Pomezia (Lazio)
Ospedale della Val di Chiana (Toscana)
Sant’Anna e Sebastiano di Caserta (Campania).
Fa impressione notare che non ci sia nessun ospedale del Lazio tra i migliori: quasi tutti si trovano in Lombardia, due in Umbria ed uno in Piemonte e Trentino. I peggiori si concentrano in Campania, che ne “vanta” ben 5.
Nel Lazio, nella classifica totale, risultano l’11,34% di ospedali buoni, il 69,22% di ospedali medi ed il 19,45 di ospedali sotto la media.