Roma. Ormai è passato più di un anno da quando l’impianto crematorio Flaminio è in manutenzione: è tutto fermo da allora, e come si poteva intuire sin dai primi mesi, non riesce a garantire il flusso di domanda. L’emergenza a Roma non è solo per la peste suina, l’immondizia o il trasporto pubblico, ora ci si mettono anche i cimiteri.
Emergenza cremazioni: impianto Flaminio fermo da oltre un anno
Un’emergenza che colpisce soprattutto il cimitero di Prima Porta, proprio a causa degli enormi (è il caso di dirlo, ”biblici”) tempi di attesa per la cremazione della salme. I cittadini sono esausti, e da tempo denunciano il fatto di non poter dare degna sepoltura ai propri cari. Ma ora, oltre a loro, a sottolineare l’inadeguatezza della situazione c’è anche la capogruppo della Lista Calenda in Campidoglio, Flavia De Gregorio insieme con il consigliere Francesco Carpano.
Leggi anche: Sciopero della Scuola: i sindacati lo proclamano per il 30 maggio
Le proteste di De Gregorio e Carpano
I due, minacciano seriamente, come hanno dichiarato, un’«interrogazione urgente al fine di conoscere nello specifico le difficoltà e le problematiche organizzative che attanagliano i cimiteri romani”. Ma, questione ancora più importante, ”per capire che fine hanno fatto i fondi accantonati da tempo in bilancio e destinati all’adeguamento, al ripristino del decoro e alla manutenzione”. Triste, davvero, è la condizione e il caos per le sepolture al cimitero Flaminio, con centinaia di salme accatastate nei depositi.
Oltre 1.500 salme ferme in attesa
Nella recente nota di De Gregorio e Carpano, vi si legge: ”Sono oltre 1.500 le salme che attendono da tempo immemore la cremazione a Prima Porta e i congiunti restano in attesa di dare l’ultimo saluto al proprio caro”. Si effettuano la metà delle cremazioni necessarie, e di conseguenza un accavallamento è inevitabile.
Accavallamento che va avanti da più di un anno: la consegna dell’urna con le ceneri supera il mese di attesa. Si rischia seriamente, e nuovamente aggiungiamo, come accaduto già l’anno scorso, una nuova transumanza delle salme nei depositi del Verano per poi essere trasferite al cimitero Flaminio per le cremazioni. E, ormai, le famiglie si affidano sempre più spesso alla cremazione fuori comune, con costi e pene aggiuntive.
La risposta di Ama – Cimiteri sulla questione
Per tutta risposta, Ama – Cimiteri Capitolini dichiara in una nota che ”dall’insediamento del nuovo management aziendale Ama è continuamente impegnata in un piano di interventi, già programmato per i prossimi due mesi, il cui obiettivo è quello di assicurare decoro e fruibilità a tutti i cimiteri della città, garantendo al contempo la regolarità dei servizi quotidiani”.
Sempre Ama aggiunge, inoltre, che: ”Nel cimitero Flaminio i servizi di cremazione sono regolarmente garantiti con circa 65 operazioni giornaliere, dato assolutamente in linea con la media delle richieste presentate dall’utenza”.