Home » News » Cronaca » “Chiudere Regina Coeli? Piuttosto si potenzi l’organico”, insorgono i sindacati

“Chiudere Regina Coeli? Piuttosto si potenzi l’organico”, insorgono i sindacati

Pubblicato il
Carcere di Regina Coeli a Roma

Fa discutere l’idea di chiudere il carcere di Regina Coeli. Tale richiesta sarebbe partita dal Campidoglio, dove i consiglieri della Maggioranza – di Centrosinistra – avrebbero avanzato al sindaco Roberto Gualtieri la richiesta di sospendere le attività dentro la storica struttura carceraria. Un progetto che non è andato a genio ai sindacati interni alla Polizia Penitenziaria, che da subito si sono opposti alla concretizzazione di questa linea politica. 

La Maggioranza al Campidoglio vuole chiudere Regina Coeli

Un fulmine a ciel sereno, quello attorno al famoso carcere romano. La Maggioranza avrebbe portato una richiesta scritta al sindaco Gualtieri, affinché si muova per far chiudere la casa circondariale che affaccia sul Tevere. Secondo i consiglieri di Centrosinistra, la struttura non è più idonea per ospitare i detenuti: risulta infatti obsoleta, vecchia e soprattutto fatiscente per il ruolo che deve svolgere. 

USPP: “Chiudere Regina Coeli? Qui servono agenti penitenziari”

La risposta dei sindacati della Polizia Penitenziaria non si è fatta attendere: sono molteplici le sigle contrarie alla chiusura definitiva di Regina Coeli.

Carcere di Regina Coeli
Carcere di Regina Coeli

Tra questi, emerge l’USPP: “Un’altra discussione inutile, pensare che chiudere un carcere risolva i problemi, sono anni che il sindacato lamenta gravi deficit in termini di organici, di aggressioni, risse, traffici di droga all’interno, favorito anche da un sovraffollamento smisurato rispetto al numero di agenti sempre più insufficienti a fronteggiare tutto questo, dove soprattutto nei turni serali e notturni si abbassano i livelli minimi di sorveglianza, sulla quale nessuno sembra avere alcuna considerazione a partire dalla politica in questi anni. Altro che chiudere servono urgenti misure straordinari per sopperire alle carenze di posti detentivi necessari anche per fronteggiare il dilagare dei reati delinquenziali che affliggono la Capitale”.

FNS CISL: “Prendiamo la notizia come uno scherzo”

La notizia di Regina Coeli viene commentata così dalla sigla sindacale di FNS CISL: “Dispiacerebbe vedere un carcere vecchio che ha sempre funzionato diventare un altro hotel e passare invece in un carcere nuovo in periferia dove spesso il compito del personale di polizia penitenziaria si aggrava soprattutto riguardo il trasferimento di detenuti verso il Tribunale o anche verso gli ospedali. Spesso nelle nuove costruzioni ci sono vere e proprie mancanze strutturali. Una cosa è certa che solo già l’idea ci lascia basiti”.

“A quanta pare l’idea si inserisce in un contesto più’ ampio di riorganizzazione delle carceri del territorio capitolino e che sarà’ analizzata attraverso due iniziative pubbliche – spiega Massimo Costantino, Segretario Generale FNS CISL Lazio -. Sul fronte istituzionale e’ stata avviata la procedura per svolgere un consiglio comunale straordinario nelle aule di Rebibbia”.

“Idea da escludere assolutamente”

Prosegue il sindacato: “Per la Fns Cisl del Lazio tale progetto è da escludere categoricamente considerata, anche, la storia dell’Istituto romano di Regina Coeli. Probabilmente prendiamo la notizia come uno scherzo di fine estate, perché occorre usare molta cautela nel chiudere un carcere e peggio nello spostare dal centro della città, sicuramente per costruire uno nuova in periferia perchè spesso è successo di creare carceri, mal servite”.

 

Impostazioni privacy