Sale ufficialmente a sette il numero delle vittime dell’esplosione alla centrale idroelettrica di Suviana. Questa mattina i vigili del fuoco hanno recuperato il corpo dell’ultimo disperso.
In pensione da un anno, l’uomo era arrivato alla centrale come consulente.
Chi è la sesta vittima della strage di Suviana
È stato recuperato il corpo dell’ultimo lavoratore disperso nell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi al lago di Suviana, sull’Appennino Bolognese. Seppur non ancora ufficialmente identificato, si tratta del napoletano Vincenzo Garzillo, l’ultimo a mancare all’appello.
Garzillo, 68 anni, era originario di Napoli. Era un “commissioning manager”, ossia un esperto nella riattivazione di macchinari delle centrali idroelettriche. Lo scorso anno era andato in pensione, ma grazie al suo profilo altamente professionale continuava a lavorare come consulente esterno.
Erano ancora quattro i lavoratori che risultavano disperse dopo il disastro alla centrale idroelettrica. Tre di loro – il 59enne Paolo Casiraghi, il 37enne Alessandro D’Andrea e il 57enne Adriano Scandellari – erano state ritrovati nel pomeriggio di giovedì 11 aprile. Nelle operazioni di recupero e salvataggio sono stati impiegati oltre 200 uomini, che hanno lavorato giorno e notte in condizioni particolarmente difficili.
❌ #Bologna, #esplosione centrale idroelettrica di #Suviana, prosegue il lavoro dei #sommozzatori dei #vigilidelfuoco: operazioni con il sistema SIACS, una tecnologia fondamentale per interventi che richiedono tempi d’immersione prolungati [#11aprile 15:00] pic.twitter.com/BskneLaWMY
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) April 11, 2024
Le ipotesi sulle cause del disastro
Intanto, per far luce sulle cause del disastro, è stata aperta un’indagine per disastro colposo e omicidio colposo. “Ci potrebbe essere stato un problema all’alternatore. Si potrebbe essere sbilanciato” . È questa una delle prime ipotesi sull’esplosione alla centrale idroelettrica. Ad avanzarla è Giovanni Toffolo, esperto del team Enel Green Power. Un’ipotesi che al momento resta tale, visto che occorreranno ulteriori accertamenti per asserire con certezza cosa ci sia stato all’origine del disastro.
Il problema potrebbe essere sorto all’improvviso, senza neppure dare il tempo alle vittime – tutti esperti del settore – di avvertire l’immediato pericolo e di fermare il lavoro delle macchine. L’esplosione è avvenuta al piano meno otto, sotto il livello del lago di Suviana. I corpi delle sette vittime sono stati recuperati tutti tra il piano meno otto e quello sottostante.
Intanto, nella tragedia immane che ha colpito sette famiglie, arrivano buone notizie per i parenti di Jonathan Angrisano, l’operaio ricoverato all’ospedale Sant’Orsola di Bologna: il 35enne è fuori pericolo, come fanno sapere i medici.