È una vicenda assurda ma reale, quella denunciata oggi dal Nuovo Comitato di Quartiere Campo Ascolano, che non ha potuto dare il via all’iniziativa di “controllo del vicinato” a causa dell’impossibilità a fare la riunione informativa con i cittadini aderenti nell’unico spazio idoneo del quartiere, il centro anziani. La presidente del CdQ, Manuela Vigorita, ha quindi denunciato pubblicamente la “mancata applicazione del Regolamento Comunale dei Centri sociali per anziani”, riscontrata sue giorni fa.
“Sabato 04 luglio 2015 il Nuovo Comitato di Quartiere Campo Ascolano non ha potuto svolgere il primo incontro formativo per l’avvio del Controllo del Vicinato, iniziativa gratuita per i cittadini a cura del referente dell’Associazione Nazionale Controllo del Vicinato, Stefano Leprini, a causa dell’indisponibilità del Centro Anziani di Campo Ascolano che ha negato l’utilizzo della propria sede – scrive Manuela Vigorita in una nota stampa – In data 23 giugno Il Nuovo C.d.Q di Campo Ascolano aveva preventivamente protocollato la richiesta di utilizzo della sede del Centro Anziani, unico luogo pubblico del quartiere, cosi come previsto dall’articolo 27 commi 3 e 4 del nuovo Regolamento per i centri anziani per una evento gratuito ed aperto al pubblico, volto al contrasto dei fenomeni di diffusa illegalità cosi come fortemente incentivato dal Comune di Pomezia”.
“Il “Regolamento Comunale dei Centri sociali per anziani” di Pomezia – prosegue la presidente del CdQ – all’art. 27 così recita:
2. Il Comune può utilizzare i locali destinati ai Centri Sociali degli Anziani per la realizzazione di iniziative in favore degli anziani del territorio e dei cittadini, compatibilmente con lo svolgimento delle attività programmate dai Comitati di gestione dei Centri medesimi;
3. A tal proposito dovrà essere garantita la disponibilità dei locali per almeno 16 ore al mese secondo calendari da concordare tra l’Amministrazione comunale e i rappresentanti del centro;
4. l’amministrazione comunale disporrà del suindicato monte ore a favore di Comitati di quartiere, associazioni e gruppi spontanei che abbiano finalità socio-culturali che ne facciano formale richiesta all’amministrazione almeno 5 giorni prima dell’evento o di 3 giorni in caso di eventi che rivestono carattere di eccezionalità”. E il Comitato la richiesta l’aveva fatta rispettando ampiamente i termini.
“Nonostante lo scrivente Nuovo C.d.Q di Campo Ascolano avesse inoltrato formale richiesta all’amministrazione ben 11 giorni prima – precisa infatti Manuela Vigorita – i dirigenti del Centro Anziani hanno anteposto motivazioni risibili e pretestuose, quali ad esempio i rischi dovuti alla presenza di bambini, e affermato che quella è “casa loro” costringendo così i rappresentanti del Nuovo Comitato di Quartiere ed i cittadini a non poter tenere l’incontro”.
Viene poi puntato il dito contro il mancato controllo e intervento da parte del Comune.
“Ci stupiamo che l’amministrazione e l’ufficio Servizi Sociali non riescano a garantire l’efficacia di un regolamento comunale modificato recentemente con deliberazione del Consiglio Comunale del 12 giugno 2014 e ad imporne il rispetto ai centri anziani che vivono delle finanze dei soldi della collettività e che invece continuano, in alcuni casi, nonostante la volontà dell’amministrazione a funzionare come club privati assolutamente non a beneficio della collettività”, conclude infatti la Vigorita.
Centro anziani “vietato” al Comitato di Quartiere, niente controllo del vicinato a Campo Ascolano
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