Continuano le preoccupazioni di cittadini, associazioni e ambientalisti per la possibile costruzione di un impianto biogas a Pomezia. A fare il punto della situazione e a rispondere alle parole del sindaco di Pomezia Fabio Fucci è il Comitato “No biogas Pomezia”, che contesta una forte discrepanza tra le parole del Primo Cittadino e le azioni realmente intraprese dall’amministrazione da lui guidata.
“Non è bastato – dichiara il portavoce del Comitato, Giacommo Castro – il comunicato stampa del Sindaco di Pomezia a tranquillizzare gli animi di coloro i quali si oppongono alla realizzazione della centrale a biogas proposta dalla Cogea S.r.l., comunicato che sembra essere presto smentito dagli ultimissimi atti compiuti dall’amministrazione comunale, fra i quali la redazione del R.I.R. compatibile alla centrale, la convocazione della commissione per la preliminare approvazione di questo elaborato nel silenzio generale in violazione del regolamento comunale, la scadenza dei termini per il ricorso alla verifica di ottemperanza rilasciata dalla Regione Lazio; fatti che vedono l‘amministrazione comunale di Pomezia continuare a perorare la propria contrarietà alla centrale a biogas quando invece tutti gli atti sembrano andare nella direzione di favorirne la realizzazione o quanto meno di non opporvisi efficacemente”.
Poi il Comitato elenca fatti e date. “Riassumiamo gli ultimi avvenimenti: mercoledì 09 novembre il Sindaco di Pomezia ribadisce in un comunicato stampa la contrarietà dell’amministrazione comunale al progetto della centrale a biogas in località Santa Palomba – Roma 2, omettendo tuttavia di specificare che appena il giorno dopo (giovedi 10 novembre) il gruppo politico del Movimento 5 Stelle avrebbe approvato nella commissione comunale preposta e senza alcuna variante l’elaborato R.I.R. che di fatto assevera la compatibilità della centrale a biogas con i limitrofi siti Eni e Liquigas, dove sono stoccate centinaia di migliaia di tonnellate di idrocarburi. La Commissione comunale, peraltro, viene convocata senza che ve ne sia traccia né sul sito internet né sull’albo pretorio del Comune, in palese violazione dall’art. 25, comma 5 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale e delle commissioni consiliari. Nello stesso comunicato, il Sindaco va oltre e afferma che l’elaborato R.I.R. “niente ha a che fare” con il progetto della centrale a biogas Cogea e che il R.I.R. non sarebbe un “documento necessario all’autorizzazione” dimenticando però che fu proprio questa amministrazione comunale ad invocare la necessità della compatibilità fra l’elaborato R.I.R. ed il progetto della centrale nell’iter di Valutazione di Impatto Ambientale presso la Regione Lazio, compatibilità poi riconosciuta quale “condizione imprescindibile” dalla Regione per l’ottenimento della definitiva autorizzazione.
La prossima approvazione dell’elaborato R.I.R. da parte del Consiglio Comunale cosi come è stato redatto pertanto si configurerà come l’apertura del Comune di Pomezia alla Cogea, ed è’ normale quindi chiedersi in che modo potrà mai “continuare l’opposizione” di cui parla il Sindaco, “opposizione” che finora ha già portato l’ente comunale a rilasciare due pareri favorevoli al progetto della centrale, in materia urbanistica e ambientale e al contempo a non dare seguito alla richiesta di approvazione di una proposta di vincolo culturale indiretto dell’area, presentata nel settembre 2015 da ben 27 Associazioni di Pomezia. La ricetta del Sindaco è quella della “trattativa”: nel comunicato infatti si parla di ripetuti incontri tra l’amministrazione pentastellata e i proponenti della Cogea, una S.r.l. dal capitale sociale di circa diecimila euro che si candida a gestire la lavorazione di un quarto dei rifiuti umidi prodotti in tutta Roma tramite questa progetto di centrale a biogas, redatto dall’ingegner Gian Mario Baruchello, lo stesso che in un recente articolo de Il Sole 24 Ore (http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/notizie/2016-10- 23/alleanza-buzzi-cerroni-progetto-100-milioni-081257.shtml?uuid=ADqPrshB) viene definito “stretto collaboratore” del famigerato Salvatore Buzzi, il principale indagato nell’inchiesta su Mafia Capitale.
Cosa mai potrà portare questa trattativa?
Si tratta di fumo negli occhi dei cittadini oppure i proponenti accetteranno di modificare il progetto che finora sta ottenendo l’approvazione di tutti gli enti? E anche nel caso in cui il progetto fosse modificato, questo non scongiurerebbe la lavorazione dei rifiuti nella area con tutte le conseguenze e i rischi per il nostro territorio che questa attività comporterebbe! Insomma che razza di opposizione sta portando avanti il Comune di Pomezia?”
“Non convince – proseguono dal Comitato “No biogas Pomezia – la versione secondo la quale l’amministrazione di Pomezia avrebbe le mani legate contro questo progetto così rischioso e impattante per il nostro territorio e a tal fine ci preme ricordare i casi dei comuni di Capalbio e di Cigliano in cui i sindaci (che ribadiamo sono per legge la massima Autorità Sanitaria di ciascun territorio), con coraggio e piena coscienza e conoscenza delle proprie prerogative di legge, in applicazione del principio di precauzione, hanno rilasciato pareri negativi a tutela della salute dei cittadini avverso altrettante proposte di biogas ai sensi degli artt. 216 e 217 del Testo unico delle leggi sanitarie (nel caso di Cigliano ottenendo addirittura la conferma al diniego da parte del Consiglio dei Ministri!).
A differenza di questi casi, l’ultimo atto del procedimento legato all’iter Cogea è stata la Determinazione della Regione Lazio del 9 agosto scorso che ha rilasciato la verifica di ottemperanza al progetto. Un atto avverso il quale il Sindaco di Pomezia dichiarava nella passata intervista del 09 settembre la valutazione in seno all’ente comunale del ricorso al T.A.R., possibilità lasciata però cadere nel vuoto con la scadenza dei termini atti all’impugnazione. In pratica l’ennesima azione a favore di Cogea!
E’ quindi ai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione che il “Gruppo NO BIOGAS POMEZIA” rivolge il suo accorato appello ad approfondire le leggi in materia di sicurezza e sanità pubbliche e non limitarsi ad approvare sterilmente in Consiglio Comunale un elaborato R.I.R. che renderebbe compatibile perfino la realizzazione di una scuola accanto ai siti più pericolosi presenti sul territorio comunale, approvazione che apparirebbe quasi come un adempimento meramente formale dei propri obblighi al fine di liberarsi dall’onere della responsabilità, ma al contrario invitiamo tutti i consiglieri ad applicare il principio di precauzione cosi come normato dalla legge e ad aumentare tramite il R.I.R. le tutele urbanistiche intorno agli impianti, in base al principio di cautela, in quanto oltre ai “requisiti minimi” di sicurezza la legge intima si debba tenere conto, “degli elementi territoriali e ambientali vulnerabili esistenti ma anche di quelli previsti, al fine di prevenire incidenti connessi a determinate sostanze pericolose e a limitare le conseguenze per uomo e l’ambiente”.
Il presente comitato rimane a disposizione per collaborare attivamente con i rappresentanti politici di Pomezia in modo da attuare un’opposizione efficace e non rinuncerà ad opporsi e a combattere attivamente il progetto proposto dalla Cogea S.r.l. ritenuto dannoso e pericoloso per la popolazione e l’ambiente di Pomezia”.