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Castel Sant’Angelo abbandonato al degrado: la Procura apre un fascicolo di indagine

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Denuncia in Procura presentata al fine di risolvere le criticità della storica area verde che circonda Castel Sant'Angelo.

Anche i borghesi residenti presso il rione Borgo e Prati, nel centro di Roma di fronte al Vaticano, passano alle vie legali rispetto al degrado che attanaglia la Capitale. Parliamo, per intenderci del fazzoletto di verde che circonda Castel Sant’Angelo, denominato parco della Mole Adriana. Sembra incredibile ma qui le criticità si sovrappongono: rami di alberi crollati e abbandonati sul terreno, lecci infettati dal cerambice (un parassita del legno), panchine divelte, erba alta, rifiuti ovunque e assenza di illuminazioni. Insomma, lo storico parchetto è allo sbando.

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Il degrado si insinua anche in un pezzo di storia della Capitale

Già, perché l’area non è un semplice spazio verde. Si tratta di un pezzo di storia di Roma in quanto è stato progettato e realizzato negli anni ’30 del 900 dall’architetto Attilio Spaccarelli. Ciò, peraltro, successivamente alla sua trasformazione in giardino già nel 1911, anno dell’Esposizione Universale di Roma. Così l’avvocato Antonio Andreozzi ha fatto ratificare in Procura una denuncia piena di allegati, per lo più fotografie, che documentano la condizione di degrado del Parco della Mole Adriana. Il titolare del caso è il Pubblico Ministero Delio Spagnolo che ha aperto al momento un fascicolo senza ipotesi di reato e senza indagati. Però dovrà capire se vi siano responsabilità in seno al Campidoglio rispetto allo stato in cui versa il giardino.

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La denuncia è stata voluta dall’architetto Michele Natoli

C’è lui dietro la querela. L’architetto Natoli è anche presidente dell’associazione Parco di Castel Sant’Angelo e sostiene con forza la vertenza sull’area verde. Per lui le criticità presenti sono troppo gravi, soprattutto in ordine al tema igienico sanitario. Nella denuncia vengono elencate e documentate tutte dai mattoni mancanti, le staccionate in ferro lesionate, le panchine divelte, l’area dell’anfiteatro presa di mira dai vandali. Si esplorano anche i rischi di questa condizione, come il pericolo per i visitatori che potrebbero ferirsi a causa della caduta dei rami dei lecci. Ciò a causa del cerambice, un parassita del legno che infesta gli alberi. Poi l’onnipresente tema dell’immondizia, la mancanza dei cestini per la raccolta dei rifiuti e dell’illuminazione che arreca in sé anche i potenziali rischi per la sicurezza dei cittadini e dei turisti.

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