Già altre volte ci siamo occupati su questo giornale del caso Emanuela Orlandi. Oggi la vicenda è tornata alla ribalta perché per i PM di Roma, titolari dell’inchiesta, non ci sono dubbi: la verità non è custodita nella controversa tomba di De Pedis in Sant’Apollinaire, ma “è custodita in Vaticano, dove ci sono ancora persone in vita che sanno cosa accadde”. Il Procuratore Giancarlo Capaldo sembra orientato a non procedere quindi con l’ispezione della tomba del Boss della Banda della Magliana, che è incredibilmente inserita quasi fosse un sommo poeta o un uomo di chiesa nella cripta della Basilica a due passi da Piazza Navona, ma a concentrare gli sforzi dentro le mura Vaticane, sospettate di esser custodi del segreto, di cui forse furono vittime (attive o passive) in quell’estate del 1983, ma che troppo hanno taciuto e non collaborato con le autorità Italiane nella ricerca della verità. La ragazza, cittadina Vaticana, ma rapita in territorio italiano davanti piazza Madama sembra esser stata immolata a difesa di qualche intrigo internazionale, un segreto inconfessabile che ha inghiottito la vita di una bambina e che ha relegato in un incubo la famiglia e tutta la città di Roma attoniti spettatori di depistaggi e rumors creati ad arte per alzare polveroni e per allontanare soluzione del caso. Verità che Pietro Orlandi, coraggioso fratello di Emanuela e sua sorella Natalina stanno caparbiamente cercando da 29 anni, aiutati in questi ultimi mesi da comitati spontanei sorti anche su Facebook, che hanno creato un grande movimento di coscienza nella città. Il link del comitato che appoggia la petizione al Papa voluta da Pietro Orlandi per l’indagine sulla sorte di Emanuela è il seguente:http://www.facebook.com/#!/groups/233131686753398/ . A seguito di queste manifestazioni, infatti, Walter Veltroni ha nei giorni scorsi inviato una interrogazione parlamentare al Ministro Cancellieri, chiedendo notizie sulla presunta extraterritorialità della Basilica di Sant’Apollinaire, pista che ora lo stesso Procuratore Capaldo non ritiene più importante, e che sicuramente non porterà all’apertura della tomba di De Pedis. Proprio davanti la Basilica, il 21 Gennaio scorso ci fu una manifestazione a sostegno della petizione la trasmissione “Chi l’ha Visto?” denunciò la presenza di un gendarme del Vaticano che fu sorpreso a fotografare i presenti alla manifestazione, fatto gravissimo di violazione territoriale, volto probabilmente a “schedare” possibili cittadini del Vaticano che appoggiassero la petizione. Che qualcosa nel Vaticano stia accadendo, e che qualche cittadino dall’interno, mosso da coscienza e senso di giustizia stia collaborando, lo dimostra anche il fatto che qualcuno in gran segreto ha di fatto trafugato delle missive confidenziali del responsabile della sala stampa Padre Lombardi, consegnando sempre a “Chi l’ha Visto?” questo documento/informativa segreto, in cui ci si esprime a proposito delle manifestazioni e del caso Orlandi in questi termini: “…restano dei punti oscuri su cui non è facile dare oggi risposta definitiva e documentabile”.
“Se la non collaborazione con le autorità italiane fosse una normale e giustificata affermazione di sovranità vaticana, o se effettivamente si fossero mantenute riservate delle circostanze che avrebbero potuto aiutare a chiarire qualcosa”. Segno che da parte Vaticana, aldilà dei silenzi di facciata, qualcosa si stia muovendo e che qualcuno forse dopo 29 anni trema all’idea che si possa svelare qualche segreto che ormai sembrava sepolto. Pietro Orlandi ha dichiarato ai microfoni di tutti i quotidiani che “La posizione dei pm, secondo cui personalità vaticane conoscerebbero la verità su Emanuela è importantissima. Ora mi aspetto una risposta dal Vaticano: questo silenzio sta diventando imbarazzante. Probabilmente i pm conoscono i nomi di queste personalità vaticane: mi auguro che li ascoltino. E da parte di questi esponenti della Santa Sede mi auguro un’azione spontanea: che siano loro stessi a presentarsi ai pm e a dire quel che sanno. Mi auguro anche una risposta ufficiale del Vaticano”.
MAURO VALENTINI