L’unica differenza rispetto alle proteste precedenti è che stavolta ad esporsi sono dei ragazzi giovanissimi, tra cui uno appena maggiorenne, che chiedono, oltre a non essere sgomberati, anche di essere aiutati a trovare lavoro. I giovani hanno messo degli striscioni di protesta che dal ballatoio danno sugli archi della piazza e sono rimasti sul tetto tutta la notte – al momento sono ancora sul posto – per gridare l loro dissenso e chiedere un nuovo incontro con il sindaco Fabio Fucci. Un precedente incontro si era svolto lo scorso luglio con alcuni rappresentati degli occupanti abusivi, ma il Primo Cittadino aveva ribadito la sua volontà di procedere secondo la legge, quindi con gli sgomberi e con l’assegnazione degli appartamenti secondo le graduatorie, ferme ormai da anni.
“Noi non chiediamo di andare contro la legge – dichiarano gli occupanti – ma di verificare le effettive caratteristiche di chi è nei primi posti in graduatoria rispetto alle nostre. Non possono buttarci in mezzo ad una strada in questo modo, non sappiamo dove andare, molti di noi hanno lavori precari e redditi talmente bassi da non potersi permettere un affitto “tradizionale”. Come faremo, andando via da qui?”. “Noi invece chiediamo anche qualche speranza per il futuro – aggiungono i ragazzi che da ieri sera sono sul tetto dell’ufficio postale – non siamo persone disoneste, ma ragazzi volenterosi che cercano un’occupazione onesta, di qualunque genere, per poter aiutare le nostre famiglie e, un domani, avere la possibilità di creare anche noi una nostra famiglia”.
Case popolari a Pomezia, la protesta degli occupanti abusivi si sposta sul tetto della posta centrale
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