Tra i nodi che attanagliano ogni anno le famiglie italiane, spesse quelle indigenti, è il caro libri. Infatti, per affrontare la scuola spesso ogni nucleo familiare deve spendere centinaia di euro per i libri di testo, in spese che oggettivamente non si possono permettere tutti. Ne conseguono difficoltà e imbarazzi, con studenti costretti a studiare su testi fotocopiati o addirittura ad allontanarsi dallo studio per gli alti costi del sistema scuola.
Caro libri, il liceo diventa un lusso per pochi
In un momento storico dove forse bisognava far diventare la scuola un diritto per tutti i ragazzi, la situazione a Roma sembra completamente uscita fuori controllo. Il costo dei libri di testo per un anno scolastico di liceo, e principalmente per l’ultimo in vista della Maturità, sale addirittura a circa 600 euro. Costi che, di fatto, precludono lo studio ai giovani volenterosi di studiare ma provenienti dalle aree della borgata romana.
Perché aumentano i costi dei libri?
Analizzato l’aumento dei prezzi, abbiamo visto come i costi sui libri di testo sia impennato del 10%. Tutto viene giustificato con gli aumenti delle materie prime, ovvero quella carta che diventa sempre di più complessa reperibilità dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Resta però come lo studio, con questi standard, rende l’esperienza scolastica un lusso per sempre meno ragazzi, fomentando di conseguenza l’uccisione della cultura in questa maniera.
Quanto deve spendere un genitore per i propri figli a scuola?
Le statistiche sul caro libri in Italia, almeno oggi, sono drammatiche per le famiglie modeste. Per permettere lo studio di un bambino al primo anno di Scuola Media, serve investire almeno 300 euro sui testi delle varie materie didattiche. Per il primo anno di Liceo, invece, una famiglia dovrà spendere una cifra intorno ai 500 euro. Per chi frequenta il Classico o il Linguistico, si arriva addirittura a 700 euro con l’acquisto dei vocabolari di Latino, Greco o delle varie lingue straniere.