Caro carburanti, attenzione agli aumenti a partire dal 1° gennaio- Con l’approvazione della nuova Legge di Bilancio e le manovre del nuovo governo cambieranno molte cose nel 2023, tra queste vedremo gli aumenti del costo dei carburanti. Con la fine del taglio alle accise ci sarà uno stop agli sconti e dal 1° gennaio del nuovo anno i prezzi potranno salire nuovamente alle stelle.
Dal 1° gennaio 2023 tornano gli aumenti sui carburanti
Il Codacons (il coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) ha analizzato i nuovi preoccupanti dati, ecco cosa succederà dall’anno nuovo. Con l’inizio del 2023 alcune cose potrebbero cambiare, tra cui il prezzo dei vari carburanti. Il decreto sul taglio delle accise era stato decretato a marzo scorso, dopo gli aumenti dovuti allo scoppio della guerra in Ucraina. Il Decreto Draghi aveva imposto un taglio delle accise pari a 30,5 centesimi per litro di carburante.
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I costi del Carburante
Grazie ai nuovi accordi su gas e petrolio i prezzi dei carburanti sono attualmente in diminuzione: non avevano un prezzo così basso da quasi due anni. Il prezzo medio della benzina è di 1,625 euro a litro mentre il diesel è a 1,689 per litro. Dal nuovo anno, però, le cose potrebbero cambiare.
Il nuovo decreto Meloni: stop agli sconti
Con il nuovo decreto Meloni le cose sono cambiate e il taglio delle accise è stato prolungato fino al 31 dicembre 2022, ma con una riduzione. Da 30,5 centesimi per litro di carburante, il taglio è stato ridotto a 18 centesimi. Il Codacons ha calcolato di quanto potrebbero aumentare i carburanti con l’arrivo del nuovo anno e sembra che un pieno potrà costare fino a 9 euro in più, incidendo sul bilancio familiare con più di 220 euro extra.
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L’aumento delle autostrade
Con il nuovo governo potrebbe esserci anche un aumento dei pedaggi autostradali per il 2023. La richiesta è arrivata dalle società concessionarie che gestiscono la rete delle autostrade d’Italia. La lamentela arriva perché i pedaggi hanno gli stessi prezzi, invariati, dal 2018. Il problema è che da allora il costo della vita è aumentato molto e non riescono più a coprire le spese.